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APPELLO
Il Movimento dei Club Pannella Riformatori ha comunicato e documentato che il 19 maggio risulta come data ultima, oltre la quale diverrebbe tecnicamente impossibile affrontare, con ragionevoli speranze di possibile successo, la raccolta delle firme da depositare entro il 30 settembre in Corte di Cassazione, necessaire per la tenuta, entro la primavera del 1998, dei referendum per la liberalizzazione del lavoro, della previdenza, del mercato, e per altre riforme liberali.
I relativi quesiti referendari, depositati in Corte di Cassazione e resi ora noti attraverso pagine pubblicitarie, individuano obiettivi urgenti e necessari per la vita del mercato, di milioni di imprese, della libertß economica, di impresa e di lavoro. Costituiscono occasione ultima ed unica per coinvolgere, secondo procedure e con strumenti costituzionali e democratici, la pubblica opinione e il popolo produttivo nel difficile confronto in atto per la riforma liberale della nostra societß e delle nostre istituzioni.
Occorre quindi che tale iniziativa referendaria sia presa e assicurata; che - a questo fine - costituisca un evento si da suscitare confronto, coinvolgere la consapevolezza e le scelte di tutti, e si incardini nell'agenda politica nazionale.
Un primo segnale di attenzione positiva venuto dall'annuncio della Confindustria di appoggio ad alcuni dei quesiti referendari proposti. Ma esso risulta assolutamente inadeguato, per ora.
Stupisce che si lascino trascorrere le ore ancora residue, non solamente da parte di chi ha il compito e la forza organizzata per perseguire questi obiettivi pratici e ideali di vitale necessitß per i propri rappresentati, ma anche da parte dei diretti interessati, da parte di imprenditori ed operatori che ben dovrebbero sapere il valore non sostituibile ed essenziale di questa occasione. Stupisce il silenzio avaro e quanto meno distratto di tanti cittadini importanti e dell'intero universo della politica e dei partiti organizzati, quando tutti sanno che il primo effetto di questa campagna referendaria sarebbe quello di rilanciare la forza riformatrice nel Parlamento, nel Governo, nel confronto sociale in atto.
Mancano quattro giorni, fra breve saranno trascorsi. Non resterß a questo punto ai cittadini italiani ed a quanti necessitano, non solamente per ragioni ideali, di maggiore libertß economica, di impresa e di lavoro, che assistere all'inerzia delle istituzioni, al prevalere della palude e delle sabbie mobili conservatrici.
Rivolgiamo quindi un invito pressante perch ciascuno, come anche noi facciamo in tal modo ed in questo momento, concorra subito a dar vita a un evento di libertß e di liberazione, a riforme sulle quali sappiamo che l'immensa maggioranza del paese ormai concorde.
Ferdinando Adornato
Mario Baldassarri
Angiolo Bandinelli
Renato Brunetta
Giuliano Cazzola
Catello Cosenza
Luigi De Marchi
Arturo Diaconale
Giuseppe Di Federico
Vittorio Feltri
Massimiliano Finazzer
Massimo Finoia
Giancarlo Galli
Arturo Gismondi
Giordano Bruno Guerri
Cesare Imbriani
Antonio Landolfi
Mauro Marabini
Pio Marconi
Francesco Mattu
Italo Mereu
Fabio Massimo Nicosia
Fabio Padovano
Giorgio Panto
Gaetano Pecorella
Carlo Pelanda
Iuri Maria Prado
Giuseppe Rippa
Guido Rozzano
Romano Scozzafava
Gianfranco Spadaccia
Massimo Teodori
Roberto Toniatti
Giuseppe Traversa
Alessandro Truini
Paolo Ungari
Carolina Vidili
Agostino Viviani