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Conferenza Movimento club Pannella
Segreteria Segr.Pannella - 15 maggio 1997
Da un lancio dell'AGENZIA ADNKRONOS DEL 15 MAGGIO delle ore 16.25

REFERENDUM: PANNELLA, SIAMO TORNATI ALLA LEGGE DELLA GIUNGLA

''LA CAMPAGNA REFERENDARIA, DI FATTO, NON ESISTE''

I Riformatori, promotori di 6 degli 11 referendum sui quali si votera'

il 15 giugno, denunciano una campagna referendaria, che ufficialmente

si apre oggi, ''di fatto inesistente'' e indirizzano critiche ai mezzi

di informazione, alla commissione di Vigilanza sulla Rai, al presidente

della Repubblica, alla Corte Costituzionale. ''Siamo tornati alla

legge della giungla,e questo regime -afferma Marco Pannella- si rivela

ben piu'antidemocratico di quelli fascista, nazista o comunista''.

I Riformatori hanno manifestato la propria insoddisfazione in

una conferenza stampa, durante la quale e' stato anche sottolineato

come fino ad oggi nessuna delle iniziative legislative che dovrebbero

servire a 'superare' i quesiti referendari appaiono utili a questo

scopo. Per le proposte di legge su Ordine dei giornalisti e caccia il

senatore Pietro Milio ha parlato di ''leggi-truffa'', mentre dubbi ci

sono anche per il disegno di legge Andreatta che affronta il tema

dell'obiezione di coscienza e per il 'pacchetto Flick', con il quale

il ministro della Giustizia affronta le questioni degli incarichi

extragiudiziari e degli automatismi della carriera dei magistrati.

Pannella ha criticato anche la commissione di Vigilanza sulla

Rai. ''Si riunira' solo martedi' prossimo -ha detto- per stabilire, o

non stabilire, le modalita' della campagna referendaria, mangiandosi

cosi' ben sette dei 31 giorni a disposizione''. Secondo il leader dei

Riformatori ''e' documentato l'ostracismo da parte dei mezzi di

informazione, Rai e Mediaset comprese, rispetto ai temi e ai soggetti

protagonisti dei referendum. Nei nostri confronti la logica e' che

dal momento che non esistiamo non dobbiamo neppure essere citati o

ascoltati. Sono state ascoltate categorie e sottocategorie di ogni

tipo, ma noi mai''.

Nel mirino anche Scalfaro (''ha denunciato un inesistente,

prima di tutto sotto il profilo giuridico e costituzionale, abuso di

referendum''), la Corte Costituzionale (''ha assolto al proprio ruolo

di 'braccio armato' di questo regime'') e al governo (''ha

deliberatamente fissato la data del voto nell'ultimo giorno utile, il

15 giugno, quando alcuni milioni di italiani saranno in ferie

scaglionate secondo 'direttive pubbliche', determinando condizioni di

obiettive, enormi difficolta' nel raggiungimento del quorum'').

 
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