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Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Rinascimento - 21 maggio 1997
Roma, 20 Maggio 1997
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI E AI MINISTRI DEI TRASPORTI E DELLA NAVIGAZIONE E DEI LAVORI PUBBLICI E PER LE AREE URBANE.

Premesso che:

il 15 febbraio 1983 con voto n.30 il comitato regionale urbanistico espresse parere favorevole alla realizzazione, sul progetto delle Ferrovie dello Stato, del passante regionale ferroviario PalermoCariniPunta Raisi, come riqualificazione e potenziamento della tratta PalermoTrapani e collegamento all'Aeroscalo;

il 28 giugno 1983 la soprintendenza rilasciava il proprio analogo nulla osta per l'intera tratta T.NataleCarini;

in data 8 luglio 1983 l'assessorato al territorio e all'ambiente notificava, ai comuni di Palermo, Capaci, Carini, Isola delle Femmine e Torretta, il decreto assessoriale n.279 con cui veniva autorizzato il progetto di raddoppio delle Ferrovie dello Stato;

il Ministero per i beni culturali e ambientali lo stesso anno comunicava alla soprintendenza di 'non opporsi' alla realizzazione dell'opera, salve le competenze della regione;

il 16 novembre 1987 il raggruppamento di imprese concessionarie Cosavid presentò all'approvazione della soprintendenza il progetto esecutivo per il tratto CariniPunta Raisi;

la soprintendenza rilasciava il relativo nulla osta il 16 novembre 1987;

l'intera realizzazione ferroviaria fra Palermo e Punta Raisi era ratificata dalla firma del Protocollo d'intesa fra Ferrovie dello Stato, regione, provincia e comune di Palermo nel settembre 1989;

malgrado nel periodo 19901993 siano intervenuti fatti negativi (la sospensione da parte delle Ferrovie dello Stato di una serie di investimenti, una contesa contrattuale fra le Ferrovie dello Stato e il concessionario oggi approdata in lite giudiziaria) pur tuttavia non si è mai giunti all'interruzione dei lavori;

in ogni caso la realizzazione dell'intera opera, particolarmente per quanto attiene ai tratti dove l'infrastruttura brevemente rientra all'interno del limite dei 150 metri dalla battigia del mare (a ridosso di Punta Raisi, comune di Cinisi, e in vicinanza di isola delle FemmineSferracavallo), ai sensi delle leggi regionali n.65 del 1981 e n.15 del 1991 e con riferimento alle leggi n.1497 del 1939 e n.421 del 1985, risultava coperta dall'autorizzazione sia della soprintendenza sia dell'assessorato al territorio e all'ambiente, essendo così superato in partenza il problema, che oggi improvvisamente ed ex novo si pone, di dover usufruire della 'deroga' al vincolo, ai sensi degli articoli 15 e 16 della legge regionale n.78 del 1976;

recentemente la soprintendenza, sulla base di un esposto della Legambiente di Cinisi, reso noto dai Carabinieri in data 11 febbraio 1997, ha diffidato le Ferrovie dello Stato (e per esse il concessionario) dal proseguire le opere relative ad un particolare costruttivo (muro in cemento armato di protezione della sede stradale ANAS rispetto alla sottostante trincea ferroviaria della tratta in costruzione nel territorio di Cinisi) in quanto edificato 'all'interno del vincolo dei 150 metri'; ben s'intende come la proibizione debba ipso facto riguardare l'intero manufatto ferroviario e quanto ancora vi si andrebbe ad impiantare, compreso il binario;

l'impresa si è autosospesa dai lavori nelle tratte interessate ed ha predisposto immediatamente gli atti per chiedere al presidente della regione il procedimento di 'deroga';

l'iter autorizzativo, se non accompagnato da una forte spinta a completarlo, può prolungarsi per molti mesi con la conseguenza che le imprese interessate non potranno proseguire in alcun lavoro e dovranno dismettere le residue maestranze;

il quadro finanziario che ancora insiste, per volontà delle Ferrovie dello Stato, sulla PalermoPunta Raisi, forte di altri 400 miliardi, se non tempestivamente sfruttato, potrà con ogni probabilità essere riassorbito dallo Stato riguardando il finanziamento un'opera incompleta.

Per sapere:

quali iniziative urgenti il Governo intenda adottare per impedire che sulla base di un semplice esposto siano smentite le autorizzazioni all'esecuzione delle opere a suo tempo rilasciate dallo Stato, dalla regione Sicilia, dai comuni interessati nonché da tutti i soggetti preposti, mettendo a repentaglio la continuazione e la definizione di una importante opera pubblica che già per altri versi ha subito ritardi e difficoltà e che renderebbe inutilizzabili le diverse decine di miliardi fin qui spese.

MILIO

 
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