Il consigliere comunale dei Verdi Silvio Viale mi ha chiesto di buttargli giù il testo di un oridne del giorno sui referendum; Viale non ha ritoccato nulla, oggi l'ha fatto distribuire ai 50 consiglieri e chiederà che venga discusso nella possima seduta del Consiglio.
Ecco il testo dell'ordine del giorno:
IN DIFESA DELL'ISTITUTO DEL REFERENDUM E DEI DIRITTI COSTITUZIONALI DEI CITTADINI.
Il Consiglio Comunale di Torino,
premesso che:
- domenica 15 giugno 1997 i cittadini saranno chiamati ad esprimersi su sette referendum popolari (privatizzazione; obiezione di coscienza; caccia; carriere dei magistrati; ordine dei giornalisti; incarichi extragiudiziari ai magistrati; ministero delle Risorse Agricole);
- domenica 15 giugno, il 6-7% dei cittadini saranno in ferie in base a disposizioni ministeriali (c.d. <>);- i referendum dell'11 giugno 1995 videro la partecipazione del 54% degli aventi diritto (nonostante la massiccia propaganda relativa ai "referendum sulle televisioni");
- come è not, se al referendum non partecipa il 50% più uno degli aventi diritto, la consultazione è invalidata;
- le tribune elettorali relative ai referendum sono iniziate solamente lunedì 25 maggio 1997, dieci giorni dopo ll'inizio ufficiale della campagna referendaria e a soli venti giornidal voto; le tribune elettorali suddette sono poche, brevi e collocate in orari di scarsa audience;
- la seconda tribuna elettorale prevista è stata annullata solamente perchè il rappresentante dei comitati promotori, Marco Pannella, intendeva intervenire travestito da fantasma,come, d'altronde, aveva già fatto in occasione della prima tribuna;
- nella seduta di martedì 27 maggio, la Commissione Parlamentare di Vigilanza ha deciso che tutte le <> saranno registrate e che i <> dovranno assicurare ai partecipanti un <>;- in Parlamento sono ancora pendenti provvedimenti tendenti ad evitare i referendum sulla caccia e sull'obiezione di coscienza.
Ciò premesso, il Consiglio Comunale di Torino:
- esorta il Parlamento a soprassedere rispetto all'esame di provvedimenti inerenti materie sottoposte a referendum, a neppure due settimane dalla consultazione;
- esorta la Commissione Parlamentare di Vigilanza affinchè: aumenti il numero e la durata delle tribune elettorali, a partire, per esempio, dagli spazi già previsti per i referendum già annullati dall'Ufficio Centrale della Corte di Cassazione;
collochi le suddette tribune in orari di massimo ascolto; tuteli la piena libertà di espressione dei partecipanti alle <>, nel caso particolare, dei rappresentanti dei comitati promotori dei referendum, nella consapevolezza che ogni lesione arrecata ai suddetti comitati (veri e propri <>) costitisce un attentato ai diritti politici e costituzionali dei cittadini;- esorta i mezzi d'informazione nazionali e locali a fornire ai cittadini il massimo d'informazione sui referendum del 15 giugno 1997.