Dedicato a Michele SerraLa fine intellettuale di Michele Serra non puo' destare compassione, tanto protervo e' il suo protagonista. Ma tristezza si', perche' l'uomo, al di la' dei detestabili aspetti del suo scrivere, e' preparato e capace. Avrebbe potuto avere, in questa fase durissima e caotica della vita del paese, un ruolo importante, spendere, dal suo giornale, parole di apertura mentale, fiducia, umanita'. Lo ha rovinato il tic del moralismo, che ha deformato irreparabilmente il suo soma intellettuale, non privo di tratti eleganti, in una maschera sprezzante, intollerante, molesta, in aggiunta alle tante che gia' soffiano sul fuoco della faziosita' e del disprezzo per gli altri. Decine e decine di articoli e articoletti che lo stato pietoso della stampa nazionale ci costringe a sorbire ogni mattina insieme al caffe'. Mi e' arrivato il certificato elettorale e ho pensato che ancora una volta (non l'ultima, spero) andro' a votare, tanto insoppotabile e pericolosa e' diventata questa parodia della democrazia che e' la politica
nazionale. Il volto pensoso del solito Michele Serra, che idealmente traspare dalle noterelle che quotidianamente ci ammannisce dalla prima pagina dell'Unita', mi e' sembrato quello insopportabile dei conformisti che si ritengono custodi del buonsenso comune, che parlano in nome della gente. Di quelli che, come unico risultato, moltiplicano i ribelli.