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Conferenza Movimento club Pannella
De Maio Francesco - 11 giugno 1997
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Ho rimediato e riscrivo

Risposta a

Remo Appignanesi

Ti rispondo da umile militante.

>>OK ,messaggio ricevuto

>>questa conferenza non serve ad avere chiarimenti.

>>Con un eccesso di ottimismo ripropongo alcune domande (che vi invito a

>>considerare come quelle di un possibile passante a un tavolo):

>>1) Perche' si e' perso qualsiasi confine tra movimento e partito radicale?

>>Cio' e' corretto e accettabile?

A questa domanda preferisco non rispondere in quanto non ho elementi sufficienti per poterlo fare, e poi in tutta sincerita' non e' molto chiara come domanda, penso di non averla capita.

>>2) Il continuo porre ultimatum non mantenuti e spesso falsi cosa significa?

>>Non esprime impotenza?

Si e' probabile che esprima anche impotenza e non vedo perche' non dovrebbe esprimerla. L' impotenza e' una cosa con la quale bisogna fare i conti ogni giorno. Ma il motivo piu' importante dell' esistenza di tali ultimatum lo dovresti conoscere meglio di me : per essere continuamente irriconoscibili bisogna avere il coraggio di rimettersi continuamente in discussione.

>>3) Perche' investire in referendum per i quali non si raccoglieranno firme

>>sacrificando per i moduli l'attuale campagna (errore gia' commesso un anno

>>fa' che ci e' costato la perdita per pochi voti di referendum per i quali >>avevamo invitato i cittadini a firmare e a finanziare)?

Responsabilizzare i cittadini in prima persona sui referendum e' cosa molto civile e oltre ad essere essenziale per gli scopi che ci si propone, cioe' un disegno politico eccezionale che si delinea attraverso l' uso del referendum abrogativo in modo massiccio (piu' referendum ci sono piu' e' delineato il progetto politico e piu' cittadini puo' coinvolgere), dal punto di vista dell' impegno tende a far usare le poche forze a disposizione in modo intelligente in quanto, col la responsabilizzazione diretta del cittadino, diventa piu' facile e meno dispendioso lavorare per la realizzazione di tutto il progetto politco-referendario: si individuano facilmente i referendum che hanno forza bastevole per andare avanti da soli (e magari trascinandosi qualche altro) e si individuano contemporaneamente i referendum da portare avanti in prima persona. C' e' altro ma sarebbe troppo lungo.

>>3) Perche' le ultime campagne referendiarie vi vedono cosi' isolati? Perche'

>>il Movimento non riesce piu' ad aggregare, coinvolgere, staccare pezzi del

>>regime per contrapporli al resto (ad es. Legge sulla fame del mondo a prima

>>firma Piccoli, Referendum sulla giustizia socialisti, referendum elettorali

>>Segni, ecc.)?

Non mi pare che, fino ad oggi, siamo stati capaci di determinare questi In realta', quando, quello di cui tu parli (quando dici Se cio' non fosse non avremmo nessuna capacita' realmente rivoluzionaria.

>>Questo movimento non ha la massa critica per vincere, ma ha saputo farsi

>>nucleo di cristallizzazione: oggi no.

>>Qualunque discorso circa la 'cattiveria' degli altri non puo' essere che un

>>alibi: non si scelgono realta' e interlocutori, sono dati di fatto con cui

>>confrontarsi (come il chiaro pragmatismo di rita sul fantasma messo sul

>>tavolino pur di andare in TV).

Gia ho risposto sopra.

>>Ultima domanda:

>>siamo qui per ottenere qualcosa o per dimostrare quanto sono cattivi e

>>violenti gli altri?

(della cattiveria degli altri me ne fotto)

Certo per ottenere, ma prima ancora per essere...per fare....

>>Grazie anticipatamente a chi vorra perdere qualche minuto per darmi qualche >>chiarimento.

>>Remo Appignanesi

Grazie a te,

Francesco De Maio

 
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