Ti ringranzio, innanzitutto, di aver risposto.
> L' impotenza e' una
> cosa con la quale bisogna fare i conti ogni giorno. Ma
> il motivo piu' importante dell' esistenza di tali
> ultimatum lo dovresti conoscere meglio di me : per
> essere continuamente irriconoscibili bisogna avere il
> coraggio di rimettersi continuamente in discussione.
Dare un termine e poi smentirlo (o darlo smentendolo quando si parla direttamente coi militanti)sa molto di Lega nord e dietrofront.
Non lo trovo serio, sa tanto di altri partiti una tale dissociazione tra dire e fare.
Col significato che dai tu non vedo proprio alcun nesso!
> Responsabilizzare i cittadini in prima persona sui
> referendum e' cosa molto civile e oltre ad essere
> essenziale per gli scopi che ci si propone, cioe' un
> disegno politico eccezionale che si delinea attraverso
> l' uso massiccio del referendum abrogativo (piu'
> referendum ci sono piu' e' delineato il progetto
> politico e piu' cittadini puo' coinvolgere), dal punto
> di vista dell' impegno tende a far usare le poche forze
> a disposizione in modo intelligente in quanto, con la
> responsabilizzazione diretta del cittadino, diventa
> piu' facile e meno dispendioso lavorare per la
> realizzazione di tutto il progetto
> politco-referendario: si individuano facilmente i
> referendum che hanno forza bastevole per andare avanti
> da soli (magari trascinandosi qualche altro) e si
> individuano contemporaneamente i referendum da portare
> avanti in prima persona. C' e' altro ma sarebbe troppo
> lungo.
Ma un referendum e' solo uno strumento!
Bisogna definire gli obiettivi e raggiungerli: riuscire nella raccolta firme, arrivare al voto, arrivare al quorum sono solo tappe necessarie ma non sufficienti a raggiungere un qualunque obiettivo.
Non si raccolgono le firme appoggiando i moduli nelle segreterie comunali (sacrificando risorse indispensabili), 'mettendoli a disposizione dei cittadini': depositiamo proposte di legge con il senatore e mettiamole a disposizione delle camere.
La logica e' la stessa il risultato pure: nulla!
> Non mi pare che, fino ad oggi, siamo stati capaci di
> determinare questi "movimenti" o "spostamenti"
> (partitocratici) di cui tu parli (e che no fanno parte
> dei nostri interessi: non ci interessa il potere in
> quanto tale.). In realta', quando, quello di cui tu
> parli (quando dici "coinvolgimento"), si e' verificato,
> altre forze sono scese in campo e hanno reso possibile
> quello che tu dici. Tali forze, pero', hanno gestito
> senza scrupoli le eventuali vittorie, strumentalizzando
> lo strumento referendario con effetto sul passato, sul
> presente, e sul futuro dello stesso referendum,
> arrogandosene molto spesso la peternita' o
> paternalita'. Per questo dobbiamo essere sempre
> (apparentemente e partitocratimente) isolati e deboli.
> Se cio' non fosse non avremmo nessuna capacita'
> realmente rivoluzionaria.
Ma cosa e' per te la capacita' rivoluzionaria essere il partito monarchico? Rappresentare le nostre meravigliose soluzioni e denunciare le malvagita' altrui?
Siamo ridotti a questo oggi.
Risultati, questi contano: e giocare dalla nostra posizione disinterassata stupendo gli altri e' la via che abbiamo.
D'altra parte gli altri sono quello che sono e siamo noi a dover trovare il modo di raggiungere i nostri obiettivi in questo contesto.
La priorita' e' sul terreno economico: il nostro interlocutore e' il polo, la priorita' e' la caccia, l'odc, l'antiproibizionismo allora il nostro interlocutore e' l'ulivo. da questo non si esce: scegliere le priorita' sulle quali chiedere l'iscrizione e trovare gli interlocutori come dice Antonio Grippo tra polo e ulivo non possiamo far finta di non notare differenze.
Non possiamo stare qui ad ammiarare le nostre idee stampate su tante schede e basta!
Trovato lo statuto: Grippo cerchiamo la meta' piu' uno dei membri del consiglio generale o un terzo degli iscritti per il congresso?
remo appignanesi