Come prima cosa sarebbe importante, a mio parere, una attenta analisi del voto referendario, sia rispetto al territorio in termini di correlazioni con il voto politico e amministrativo, sia rispetto alla presenza o meno, in quelle località, di attività di esponenti del MCPR più o meno attivi e di club più o meno attivi.
Capire esattamente ciò che è successo, insomma, e possibilmente il perché.
Infatti ritengo che il 30% di votanti sia un esito frutto di scelta ben precisa, e se gli argomenti contro cui ci siamo scontrati hanno avuto una così forte presa, occorre probabilmente modificare alcuni nostri cliché. Le riflessioni di De Marchi sulla psicopolitica potrebbero venire in soccorso. A proposito, che ha detto De Marchi su questi referendum? Ha fatto previsioni?
In secondo luogo anch'io, come altri, penso sia urgente andare al congresso.
Sia perché lo si è molte volte annunciato, sia perché importanti cambiamenti, magari suggeriti dalle analisi di cui sopra, dovrebbero essere dibattuti a livello congressuale.
Non sono ottimista rispetto all'esito della raccolta firme nei Comuni. Se siamo molto bravi, probabilmente riusciremo a innescare qualche forma di raccolta numericamente consistente in una ripartenza dei termini, magari a partire dal primo di ottobre o data simile. Occorrerebbe esser certi che i moduli spediti possano essere riutilizzati (ovviamente quelli rimasti in bianco, magari solo da rividimare).
Per quanto riguarda una raccolta firme con tavoli, sempre da iniziare a ottobre, vedrei bene un obiettivo unico, un unico referendum, quello per abrogare la nuova legge sul finanziamento pubblico dei partiti. Accompagnata da una forte campagna iscrizioni, come quella del pr nel '93. Con i cosiddetti testimonial, il richiamo alla responsabilità di ogni singolo cittadino, eccetera. In quell'ambito dovrebbe a mio parere venire evidenziato e politicamente utilizzato l'affare della quota del finanziamento ai partiti che è stata ritirata dalla lista Pannella. Ribadisco ancora una volta che secondo me occorre utilizzare quel danaro per la campagna sulla abrogazione della nuova legge sul finanziamento pubblico.
Sulla storia del finanziamento pubblico dei partiti, del referendum, della nuova legge, del comportamento di Scalfaro e della Corte Costituzionale, dei ricorsi alla Corte di giustizia dell'Aja o di Strasburgo (non ricordo) fatti non solo da noi, delle proposte per depenalizzare il finanziamento illecito ai partiti e così via, scriverei un bel libro bianco (o nero) da promuovere con forza, come vademecum degli orrori a del ponte che unisce la prima repubblica di prima con la prima repubblica di adesso.
Se poi decidessimo di chiudere e non ci fosse almeno una piccola luce in fondo al tunnel, una ipotesi di emigrazione (almeno per me) non sarebbe una ipotesi da scartare a priori. Tempo fa si parlava della Nuova Zelanda. Pecore e avvocati in quantità, a quel che so. :-)
Buon lavoro a tutte/i
John
--- MMMR v4.50h beta * Gutta cavat lapidem