Non bisognerebbe essere eccessivamente delicati con chi ha deciso "liberamente" di non andare a votare. Il voto, per la stragrande maggioranza degli italiani, e' sempre di piu' solo merce. Chi si illude di poter cambiare realmente le cose votando corrisponde grosso modo alla percentuale di votanti che ha usufruito di tale diritto nelle ultime consultazioni referendarie. Non penso sia stato preso abbastanza in considerazione il fatto che, la partitocrazia con le lobby di potere coinvolte in questa tornata referendaria, abbiano potuto controllare direttamente il non voto semplicemente osservando i seggi. Il non voto (per quanto riguarda i referendum) non e' libero in quanto non tutelato da segreto. Le forze in campo hanno la possibilita' di chiedere il non voto basandosi sul fatto che esiste un quorum. In questa prospettiva il quorum e' da considerasi anticostituzionale ed e' inoltre uno strumento nelle mani di tutte le possibili mafie.In ragione di cio' bisognerebbe ringraziare personalmente i votanti.
Lottare contro tutto questo e' molto bello, ma come ipotizzare delle vittorie? Bisognerebbe verificare quanti elettori sono stati invitati (anche solo amichevolmente) al non voto, a quale percentuale corrisponde la tipologia di cittadini che hanno accettato tale invito, che peso avra' tutto questo sui prossimi referendum.
Parte degli italiani non ha votato perche', essendo stata invitata al non voto (anche da amici e parenti), non era tutelata dal segreto.
Restando cosi' le cose e' piu' che opportuno che gli italiani le firme se le raccolgano da soli.
E se le mie considerazioni corrispondono ad una realta' del paese abbastanza diffusa bisognerebbe denunciarlo con gran forza.