REFERENDUM: CLUB PANNELLA SU COMMENTO ANM
L'Associazione Nazionale Magistrati intravede ora il rischio che la vittoria del partito del "non voto" possa compromettere la spinta riformatrice sui temi della giustizia; si conferma dunque che è l'Associazione Nazionale Magistrati, per prima, a temere che l'affermazione del "partito del non voto" rafforzi le componenti conservatrici e reazionarie o affaristiche e corporative della magistratura italiana.
Questa "reazione" conferma peraltro che i referendum sulla giustizia - a differenza di quanto quasi tutti i partiti hanno sostenuto avevano davvero peso e rilievo politico.
Si tratta, come al solito, di un riconoscimento postumo, e non si comprende perché l'ANM. non abbia tentato "prima" di scongiurare un risultato, che "dopo" giudica così preoccupante, e non abbia sostenuto esplicitamente quelle riforme della giustizia che i referendum prefiguravano e che il successo della consultazione avrebbe imposto, anche giuridicamente, nell'agenda politica del Parlamento.
Intanto i cittadini italiani hanno da alcuni giorni a disposizione in tutte le segreterie comunali alcuni referendum sulla giustizia: sulla responsabilità civile dei magistrati; sulla separazione delle carriere; sul sistema di elezione del CSM; sui termini del processo civile e penale e della custodia cautelare. Giudichino i cittadini se questi quesiti non possano rappresentare quella (per usare le parole dell'ANM)"spinta riformatrice" che dentro e fuori la Bicamerale, anche sui temi della giustizia non sembra certo essere di casa nel sistema dei partiti.