< Caro Remo, ce la possiamo raccontare come vogliamo, ma se partecipi

< ad una competizione elettorale e non fai nemmeno un eletto hai

< subito una sconfitta.

Ma la sfida a FI era piu' importante che qualche seggio di rappresentanza! Deputati vicini li avevamo comunque (certo ho avuto il crepacuore per Radio radicale). Vincere la sfida con Berlusconi era l'obiettivo. E dovevi vedere le facce di quelli disinistra liberale che non credevano fosse possibile andare soli...

< In secondo luogo io non ho parlato assolutamente di dispersione, ma

< semplicemente di riconsiderare gli strumenti politici che abbiamo

< utilizzato in questi anni, che e' cosa ben diversa e non molto

< dissimile da quanto sostieni anche tu e molti altri, mi pare.

O siamo associati o siamo dispersi: per me l'esperienza 1989-1992 e' stata sufficiente! Se la scelta e' di essere associati allora ho diverse osservazioni sull'attuale forma!

La forma non e' secondaria, tanto piu' considerati i metodi della controparte. Ma attenzione a non sentirci in guerra e pertanto desiderare un'organizzazione di tipo gerarchico: ma proprio una frantumazione del fronte sul livello locale e' a mio parere un'opportunita' da non perdere (le 'masse' ingabbiate da FI da liberare!).

Infine, il problema non e' Pannella, Pannella e' la soluzione.

Spesso chi e' in disaccordo con Pannella discredita l'intero movimento (Yes-man ecc.) solo perche' non ammette di non essere riuscito a convincere il congresso sulle sue idee: ovvero per non riconoscere il suo fallimento dicredita gli altri rei di non averlo compreso!

Certo vincere una votazione con Pannella contro non e' facile, ma solo in ragione delle sue capacita' di analisi e di valutazione. Ma penso che se Taradash non avesse rinunciato avrebbe avuto dei numeri (non so se la maggioranza) nel 1996 su alcuni aspetti (referendum aborto ad esempio.

remo appignanesi