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Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Mariano - 22 giugno 1997
Dall'esito della consultazione referendaria del 15 giugno emerge, a mio avviso, un dato significativo. Il voto Referendario ci ha restituito la peculiarità di essere l'unico Soggetto Antagonista al nuovo Regime partitocratico. Ed i 12 milioni di elettori che hanno detto sì, hanno riconosciuto, appunto, in noi, "l'Antagonista al Regime".
Questo ruolo, questo connotato si era perso, non di certo perché noi l'avessimo abbandonato; si era come offuscato, per il fatto che, con tenacia, e con generosi e reiterati tentativi, avevamo lavorato per far nascere, dopo l'uragano di Tangentopoli, l'Unione Laica delle forze democratiche e liberali di sinistra, di centro e di destra. E perché, con il nostro progetto riformatore, avevamo cercato di far diventare liberale, nei fatti, Forza Italia, che allora liberale lo era solo a parole, e che poi, di seguito, non lo è stata nemmeno più a parole. Quindi, di fronte all'opinione pubblica, noi ci eravamo caratterizzati come forza politica facente parte di una coalizione e, cioè, schierata con uno dei due Poli e, in tal modo, avevamo smarrito, dinanzi ad essa, il nostro connotato di Oppositore al Sistema conservatore dei partiti.

Così ci facevano apparire le forze politiche e l'informazione di Regime.

Adesso abbiamo riacquistato, dinanzi all'opinione pubblica, e direi anche dinanzi alla partitocrazia, questo ruolo, questa immagine, e ciò rappresenta una ricchezza che non deve essere dispersa.

Questo Movimento è giunto all'appuntamento di fine quinquennio, in maniera ineccepibile, mediante una lotta partigiana condotta, come sempre, con grande genialità da Marco Pannella. Questo nostro ruolo di unico Oppositore al nuovo Regime partitocratico che sta trovando un assestamento definitivo, attraverso tortuose operazioni trasformistiche ed opportunistiche dei vecchi partiti, e' stato rafforzato dal consenso di 12 milioni di elettori e tutto ciò richiede una adeguata ed approfondita riflessione.

Queste potenzialità, racchiuse nel voto del 15 giugno, rappresentano un capitale che non può e non deve essere dissipato.

Che fare dunque? Con quali strumenti, con quali mezzi dobbiamo affrontare di nuovo il mare aperto, per destabilizzare il nuovo Ordine partitocratico ed affondare le vecchie baracche restaurate dei partiti di Regime, per consentire a milioni di cittadini democratici di esprimersi e per concorrere ad affermare la democrazia liberale nel nostro Paese?

Ripartiamo, dunque, dall'interessante risultato che il 15 giugno ha espresso, dal riconoscimento e dalla consapevolezza di essere l'unico Antagonista al Regime, come negli anni '70 e negli anni '80; da questo punto di forza, quindi.

Per intanto, abbiamo disseminato armi, in tutti i Comuni d'Italia, per la lotta di liberazione dal nuovo Regime; armi che, se utilizzate, produrrebbero rotture devastanti all'interno dei partiti esistenti. Sono lì, a disposizione di chiunque voglia il Cambiamento. E' questa, per certi versi, una iniziativa analoga alla "Maratona Oratoria"; ricordate il quesito "Ma perche'?". Ebbene, con l'iniziativa del "faidate", si continua ad interrogare il Paese sulla sua reale volonta' e capacita' di Cambiamento, di Riforma Liberale, Liberista e Libertaria. Continua quella grande Domanda di carattere socratico e maieutico che, con la "Maratona Oratoria", avevamo rivolto ai cittadini di questo Paese per 120 giorni. Esistono in Italia industriali, imprenditori, artigiani, commercianti, operatori del diritto, che abbiano coscienza e consapevolezza di poter rappresentare l'Alternativa Liberale, Liberista, al blocco sociale conservatore e statalista? Questa grande Domanda e' consegnata ai nuovi quesiti Referendari; è condens

ata in essi.

Verrebbe in mente di tenere delle maratone oratorie, davanti alle circoscrizioni delle principali citta' italiane.

Una grande ragione per non mollare esiste; i nuovi quesiti referendari possono divenire un poderoso strumento di dissoluzione di questo Regime, se sapremo aggregare un nuovo blocco sociale attorno ad essi.

Per intanto, 12 milioni di Italiani hanno detto Sì.

 
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