La verita' e' che sono stata troppo spesso ferita da coloro che a una critica politica rispondono con degli insulti alla persona. Non scrivo piu' da mesi nelle conferenze politiche di Agora' per questo motivo ed ero pronta a non scrivere piu' neanche in questa conferenza pur di evitare volgarita' che sopporto male.La sordita' di chi non vuole intendere e' faticosa. Non so piu' quante volte mi sono sentita rispondere (quando criticavo l'ideologia dei partiti di sinistra) che l'ideologica ero io, come se il termine "ideologia" fosse un aggettivo qualificativo!
Quando poi si parla di liberalismo c'e' sempre qualcuno che ti fa notare che non siamo abbastanza liberali perche' siamo settari (confondendo tutto) e naturalmente quando ci si incavola di brutto come succede a me arriva l'accusa (quella non manca mai) della violenza del nonviolento.
Dialogare con i "compagni" ideologizzati non e' possibile, purtroppo. Sei "il nemico", sei una persona che odia "visceralmente i comunisti", sei violenta e tutto quel che segue di luoghi comuni tipo "chiesa", "setta" ecc.
Ma quello che mi lascia sempre esterefatta e' la poverta' degli argomenti: ci si difende e si accusa il radicale di essere fondamentalista come risposta alle (purtroppo) fondatissime critiche che noi facciamo.
Questo non e' dialogo.
E' uno "sport" che ti svuota e che non approda a nulla di concreto.
Scusate la lunghezza e la monotonia dell'argomento, ma oggi e' andata cosi' :-)
I Referendum "fai da te" sono teoricamente fantastici, e Mariano Giustino ha colto il lato nobile della nostra proposta politica.
Ma ho paura che la gente rimarra' sorda a questa splendida proposta come lo e' stata nella campagna del "ma perche'".
Spero di sbagliarmi, e spero che il messaggio di ritorno sia positivo.
Lo spero veramente.