Scritto il 25-Giu-97 da F.Floccari:
==> Pannella spesso, ripeto,
==> parla un linguaggio per iniziati. Non deve ammiccare, ma
==> cercare di essere piu' diretto. La storia del pensiero
==> politico sarebbe meglio lasciarla ai congressi o ai
==> comizi. Il cocktail fra "stravaganze" e scarsa chiarezza
==> ouo' risultare letale.
E no, ti devi decidere.
O il vero problema e' che attacca troppo direttamente la sinistra (come hai scritto in precedenza),
o che non e' abbastanza diretto e si perde nella storia della politica.
Vero che Pannella ha, spesso, un modo di esprimersi che fa rizzare i capelli in testa.
Vero che tutti, soprattutto i delusi dalla sinistra, vogliono spiegargli come dovrebbe
parlare per raccogliere consensi a sinistra!
==> A sinistra attenzione alle regole se conviene,
==> altrimenti il fine giustifica i mezzi. Il fine, per
==> molti, era l'idea di una societa' piu' giusta. Nell'area
==> Dc nessuna attenzione alle regole. Sono solo ostacoli
==> da aggirare. Per arrivare a fini personali, o familiari,
==> o di clientela, impippandosene della garanzia degli
==> interessi altrui.
==> In questa visione un po' rozza e semplificatrice, chi
==> e' piu' distante dal liberalismo?
Floccari, hai ragione. Quella che hai esposto e' una visione rozza e semplificatrice.
Le caratteristiche che attribuisci ai democristiani (ed oggi agli elettori
del Polo) sono semplicemente il male trasversale del Paese, tranquillamente
attribuibili a folle di democristiani e di comunisti e di quello che ti pare.
==> L'elettorato del Polo, purtroppo per voi, ha poco a che
==> fare con Taradash e Martino. E Berlusconi se n'e'
==> accorto.
L'elettorato del Polo e' un disastro...ma ha consentito che si raccogliessero le firme sui venti
referendum, spesso anche per quelli "proibiti" dai leader, per esempio. Questa e' semplicemente storia.
Chi, fra noi, ha partecipato ai tavoli per la raccolta delle firme, lo sa, anche se alcuni, oggi, fingono di non ricordarlo.
Se volessimo tentare altre iniziative per la riforma liberale e liberista credo
che potremmo contare, con tutti i limiti del mondo, *quasi* solo su una porzione
di quell'elettorato.