Roma, 30 giugno 1997
Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, segretario nazionale dei club Pannella Riformatori.
Che Gianni Agnelli e Sergio Cofferati la pensino allo stesso modo sullo stato sociale non stupisce. Che gli interessi delle oligarchie partitocratiche, sindacatocratiche e del capitalismo familistico italiano coincidano da tempo era cosa nota e da noi denunciata per anni. La sola novità, se mai, è rappresentata dalla spudoratezza con cui l'idillio viene sbandierato ai quattro venti, nella sicurezza che l'unanimismo garantito dal monopolio della RAIMEDIASET e del POLULIVO non verrà incrinato, e che un coro di plauso senza stonature alla pace sociale canterà nei telegiornali della sera.
Lo scambio è chiaro: il governo incasserà il consenso sulle strategie di convergenza puramente contabile sui parametri di Maastricht, il sindacato rivendicherà l'ennesima vittoria di Pirro in favore dei privilegi pensionistici di pochi, la grande industria boccheggiante incasserà altre rottamazioni. Per suggellare l'intesa, infine, sindacato e grande impresa insieme otterranno dal Governo condizioni di favore nella gestione dei futuri fondi pensione.
La possibilità prometeica di riformare lo Stato Sociale senza tagli, è una pericolosa illusione con cui si cerca di addormentare gli italiani. Ma ai milioni di imprese, di lavoratori e soprattutto di disoccupati che non sono rappresentati né dalle famiglie che monopolizzano Confindustria né dalle oligarchie sindacali servono quelle riforme radicali che sole consentono pensare ad un futuro fatto di altro che fallimenti e disoccupazione.
Il castello europeo di Ciampi, Agnelli e Cofferati è fatto di sabbia, è verra travolto alla prima marea.