Cancello a fatica il sentimento di commozione leggendo le pagine scritte da Bandinelli che e' riuscito nel difficile intento di poetizzare "Macao" e accolgo con realismo le obiezioni di Grippo.
Mi pare che il problema sia sempre lo stesso: la liberta' di scelta. Vorrei una societa' in cui la puttana, anche di dodici anni, si vende per libera scelta. Allora il ricordo sapientemente tracciato da Bandinelli si libererebbe del senso di vergogna che avrei nel fare mercato di chi non si da' per scelta propria ma per costrizione.
Mi si dice, ma lo vedo e leggo nei giornali, che il tentativo di fermare un fenomeno senz'altro grave quale la prostituzione minorile non puo' che andare nella direzione di una caccia alle streghe che rischia, al netto dei sessuofobi, di essere un rimedio peggiore del male. La richiesta c'e', l'offerta si adegua. Un laico non dovrebbe avere da fare obiezioni, ma scatta a quel punto l'obiezione di Grippo: quella dei drammi o siano tragedie che sono dietro quel gesto cosi' naturalmente e spontaneamente "mercantile".
Ma evidentemente non ci saranno leggi, ne' inquisizioni, ne' roghi che potranno cancellare la ragione che mette in evidenza tutta la contraddizione di un legalismo formale: la miseria sociale nella quale il fenomeno alligna. Chi e' povero non ha liberta' di scelta. Anche se non si vuole abolire la poverta' per decreto bisogna rammentarlo, altrimenti i pii proclami sono vacue palle.
Sogno una societa' in cui i minorenni si vendono per comprare un Tamagotchi di cui sono consapevoli di non aver bisogno.
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