Roma, 1 luglio
"Il Presidente della Repubblica Scalfaro comprenderà, me lo auguro, ben presto cosa significhi che un popolo 'si ribelli'. Che gli italiani si siano 'ribellati' contro una politica (e i suoi autori) di abuso referendario e che quindi per questo abbiano votato solamente in 15 milioni, al trenta per cento, è affermazione semplicemente risibile per non dire molto peggio. Intanto ricordiamo al Presidente Scalfaro che con i suoi abusi e quelli della Corte Costituzionale si sono cancellati i Referendum popolarissimi e trainanti proprio perché tali, impedendo quindi agli italiani di votare contro le prescrizioni della Costituzione. Il Presidente Scalfaro sa benissimo che sulle leggi elettorali, sul finanziamento pubblico dei partiti, sulle modalità fiscali, oltre il 60 per cento dei cittadini è in piena rivolta morale e civile, mentre il sistema anticostituzionale di potere ne impedisce l'espressione e la libertà politiche. Gli italiani hanno un'infinita pazienza e fors'anche ormai una pericolosa tendenza di rasseg
nazione suicida in termini di diritto e libertà. Gli italiani sono probabilmente indignati non dal fatto che si è proposti loro 6 quesiti referendari, ma che si sia scelto di far loro ignorare il loro significato e dal fatto che si sia dolosamente scelta la data del 15 giugno da parte dei 'politici'. Gli italiani sono sicuramente più stimolati a 'ribellarsi' contro schede elettorali lunghe metri contenenti una ventina di liste e di avere in Parlamento oltre una trentina di partiti. Se il Presidente Scalfaro ritiene di essere lui andato a votare perché più responsabile e serio di tanti altri, sbaglia di grosso. Semmai troppi italiani hanno scelto di disertare le urne ritenendo in tal modo di fare uno sgarbo alla 'politica' ed ai 'politici' e magari più che ad altri al signor Presidente della Repubblica che, secondo i sondaggi, al 50 per cento avrebbero voglia di ribellarsi contro di lui".