Dopo 17 anni (diciassette) di vicende processuali, si e' chiuso ieri il caso di Sandra Tretola.

la vicenda:

correva l'anno 1980, la giovane Sandra, neo-laureata in medicina, militante radicale molto attiva e in prima linea, in particolare sull'antiproibizionismo, fu messa in galera perche' un tossicodipendente a cui prescriveva morfina con tanto di ricette, facendosene dare molte, ne faceva mercimonio.

Rimase dentro qualche mese, con noi che facevamo un casino gigantesco: manifestazioni, autodenunce, raccolte di firme ... fino a quando fu messa fuori e l'iter giudiziario prosegui' con lei libera. Fu anche sospesa dall'albo, ma poi riammessa. Ed e' vissuta e vive facendo il medico (ovviamente e' il mio medico della Usl .... potevo sceglierne un altro?)

i risultati:

condannata a 3 anni: condonati. Incredibile, ma vero. Nonostante referendum e altre storie.

la beffa:

i primi a conoscere la sentenza (anche prima della Tretola) sono stati quei simpaticoni dell'Ordine dei Medici di Firenze, perche' istruissero il "processo interno". Che hanno fatto e, per l'appunto, concluso ora, "sentenziando" che il fatto non sussiste.

Ganza la giustizia privata (chissa' se nel "tribunale" dell'Ordine c'e' anche un qualche magistrato con poteri da golden share :-)).

Sandra si e' decisa ad usicire dal riserbo che ha sempre avuto sulla vicenda dopo il clamore dei primi anni: aveva sempre temuto -secondo me, ovviamente, sbagliava- per la sua professione, e quindi .... stiamo studiando la vendetta!