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Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Rinascimento - 9 luglio 1997
LICENZIAMENTI: CLUB PANNELLA, "TANTO RUMORE PER NULLA"?

Roma, 9 luglio

Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, Segretario nazionale dei Club Pannella Riformatori.

Nel dibattito di questi giorni sui licenziamenti vi sono tutte le condizioni perché si arrivi ad un sostanziale nulla di fatto.

Il problema di ottenere una maggiore flessibilità nei licenziamenti, infatti, non riguarda le grandi imprese che continuano ed esercitare la propria egemonia su Confindustria (e che possono ottenere compensazioni di altro tipo dal Governo) e tantomeno un sindacato sempre meno rappresentativo degli interessi reali di milioni di lavoratori precari, disoccupati e giovani in cerca di occupazione.

Dalla discussione sulle decisioni in materia di licenziamenti, quindi nell'assenza totale di una forte iniziativa politica e parlamentare da parte delle forze liberiste del Polo e dell'Ulivo - resteranno escluse tutte quelle forze "produttive" del paese che vi sarebbero vitalmente interessate.

Compensare una debole riforma dell'istituto dei licenziamenti collettivi ed individuali con un rafforzamento di strumenti quali la cassa integrazione potrà soddisfare poche grandi imprese e la base, sempre più esigua, dei lavoratori sindacalizzati, ma lascerà a bocca asciutta milioni di piccoli imprenditori e milioni di lavoratori costretti al precariato proprio dalle rigidità "in uscita" dal mercato del lavoro, principale ostacolo a nuove assunzioni.

Per gli esclusi da questa trattativa tra "oligarchi", resta però la via dell'indizione di un referendum per l'abolizione dell'art.18 dello Statuto dei Lavoratori: dal 12 giugno presso tutte le segreterie comunali, cancellerie di Tribunale e notai d'Italia vi sono su questo i moduli di raccolta firme depositati dai Club Pannella. Restano sessanta giorni perché la raccolta abbia successo e perché al "popolo produttivo", imprenditori e lavoratori, sia data una occasione reale di riformare un mercato del lavoro costruito ad immagine e somiglianza di poche imprese e, ormai, anche di pochi lavoratori.

 
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