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Conferenza Movimento club Pannella
Vernaglione Piero - 21 luglio 1997
L'arma del digiuno nell'era dell'Ulivo

Io aderisco al nuovo sciopero della fame volto a dissuadere la Camera dall'approvazione della proroga sul 4 per mille, ma questa volta sono scettico sui risultati. In un recente seminario Rita Bernardini ha svolto una breve e interessante analisi , che è opportuno far conoscere ai conferenzieri, a proposito dell'arma del digiuno. Ha affermato che, in occasione del precedente sciopero della fame sulla circolare "antireferendum" del ministro degli Interni, si è manifestato un elemento di debolezza all'interno della sinistra, che può aprire degli spiragli di iniziativa politica. La sua tradizione, la sua memoria storica o le sue derivazioni culturali porrebbero la sinistra in forte imbarazzo psicologico di fronte all'arma del digiuno. Le modalità e gli esiti della vicenda-Napolitano confermerebbero la tesi (naturalmente Rita ha argomentato in maniera molto più dettagliata la sua asserzione, descrivendo il comportamento preoccupato dei collaboratori del ministro nei confronti dei digiunatori e illustrando altri

particolari che evidenziavano imbarazzo e partecipazione). Rita concludeva l'analisi sollecitandoci a valutare l'importanza e la spendibilità di questo strumento di lotta nell'era dell'Ulivo. Credo che il nuovo digiuno sia frutto di una strategia che è diretta espressione di quell'analisi. Al di là delle opinioni personali, la tesi è suggestiva e degna di riflessione. Tuttavia temo che, per l'attuale sciopero della fame, il risultato non sarà altrettanto favorevole e che in generale venga sopravvalutata la capacità della sinistra attuale di essere paralizzata da "positive" contraddizioni. Quando si tratta della "roba" e di pratiche di potere essenziali per la sua sopravvivenza, la partitocrazia non guarda in faccia nessuno. Spero di sbagliarmi e, in questo caso, sarebbe davvero una nostra grande vittoria.

 
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