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Conferenza Movimento club Pannella
Grippo Antonio - 25 luglio 1997
Liberali

Mi pare che il termine "liberale" susciti non raramente qualche diffidenza nell'area radicale-pannelliana.

Un noto amico del Movimento mi diceva, una volta: - Sempre quella parola, lasciamola

perdere: mi ricorda il PLI!

Ed altri, indicandomi qualcuno che non conoscevo: - Quello e' liberale, COME TE.

Non pochi, credo, considerano l'aggettivo piu' che altro come uno scomodo "obbligo" della parentesi "tentativi con il Polo", insieme a "liberista" (ma qui ci vuole un discorso a parte),

e tornano, con sollievo, al rassicurante "radicale".

Ma che altro significa radicale, se non liberale vero, e non fasullo?

Le parole sono importanti... Se il PLI, con tanti altri, ha usurpato il

termine, il termine continua ad avere un senso, il senso della politica "radicale"

e "pannelliana" di sempre, quella per le liberta' personali, politiche, economiche

nel nostro paese, come quella contro lo sterminio per fame nel pianeta.

Una questione lessicale? Qualcuno si sente piu' a suo agio con "liberale di

sinistra" (ma ha un senso, qui, oggi, una contrapposizione politica fra

liberali di destra e liberali di sinistra?), altri con liberalsocialista...

Io non credo che la "copertura a sinistra" aggiunga nulla...

Personalmente "liberale" mi e' sufficiente: include gia', di per se', ogni

forma di difesa dei piu' deboli compatibile con la democrazia e con le liberta'

come le intendo. Come le intendiamo.

 
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