Donvi, innanzitutto grazie. Una risposta e' rara, polemiche o scherzi a parte.
Scritto il 25-Lug-97 da V.Donvito:
==> Ma quando un cittadino comune, un giovane soprattutto, sente che tu
==> sei liberale, e lo sente detto anche da D'Alema, Zanone
==> e fors'anche Bertinotti e Rauti, mi dice cosa puo'
==> capire?
Credo che per noi...non dovrebbe essere un problema.
Mai aver paura di usare un termine che, a sproposito, usano anche altri, anzi.
Un esempio, pur di altro tipo: compagno. Ho fatto una fatica del diavolo a capire, ma poi ho
capito. Un termine cosi' "sputtanato", in questo schifo di paese non c'e':
i pann/rad lo usano, nel senso letterale.
==> E ti rassicuro che il termine
==> "liberale", cosi' da solo, l'ho sempre visto maluccio,
==> perche' non potevo prescindere da coloro che ne
==> facevano strazio
Vedi sopra. :-)
==> Questa esperienza del Mcpr e' stata esplicativa: non
==> esiste uno spazio di riforme liberali in Italia, a
==> menoche' di trasformarsi in un Martino o in un Zanone
Se non esiste un tale spazio...non esiste neppure a dirsi radicali.
Rinunciare, e tornare al resto?