del Consiglio Regionaledel Piemonte
Carla Spagnuolo
Palazzo Lascaris
Torino, 16 settembre 1991
INTERPELLANZA URGENTE A RISPOSTA ORALE
Al Presidente della Giunta Regionale
Oggetto: rapporti esistenti fra la Regione Piemonte e il
regime comunista della Cina.
Premesso che:
- tutte le forze politiche hanno salutato gli avvenimenti
dell'Urss come un'esaltante vittoria della libertà e della
democrazia sulla dittatura comunista, responsabile della
sistematica negazione dei diritti politici e civili a
milioni di persone per 74 anni;
- tutte le forze politiche, ad eccezione del Partito
Radicale transnazionale, si sono astenute dall'applicare i
medesimi criteri di giudizio politico applicati al caso
sovietico rispetto all'ultimo bastione del comunismo, la
Repubblica Popolare di Cina;
- la vergognosa rimozione del massacro di Piazza Tien An Men
del 3/6/89 (logico sbocco di una dittatura quarantennale mo
dellata sull'esempio sovietico) è dovuta alla cinica scelta
di anteporre gli interessi ecomomici (un mercato vergine di
un miliardo di persone!) ad ogni considerazione non
genericamente "umanitaria" ma "politica" nella più nobile
accezione del termine;
- il Presidente del Consiglio Giulio Andreotti stà compiendo
una visita ufficiale in Cina e la stampa ci informa del suo
scarso interesse a sollevare il problema dei diritti umani
nonchè della sua consumata abilità nel porre le basi per
proficui accordi economici (nelle prossime settimane sono
attesi a Pechino il governatore della Banca d'Italia, il
presidente della Confindustria e quello dell'IRI);
- l'atteggiamento del Presidente del Consiglio era del tutto
prevedibile considerato il suo vergognoso rifiuto di
ricevere, in agosto, il Dalai Lama, legittimo capo
spirituale e politico del Tibet; l'occupazione militare
attuata nel 1950 di tale Stato da parte dell'esercito cinese
provocò un milione di morti; da allora è in atto una
politica sistematica tendente ad attuare un vero e proprio
genocidio culturale e sociale della popolazione tibetana
(compresi sterilizzazioni di massa ed insediamenti di coloni
cinesi);
- la Regione Piemonte intrattiene rapporti di collaborazione
economica con la Repubblica Popolare di Cina.
Si interpella il Presidente della Giunta Regionale per
sapere:
- lo stato attuale dei rapporti esistenti fra la Regione
Piemonte e la Cina ed un consuntivo delle relazioni passate;
- se non ritiene che i fatti citati in premessa debbano
portare ad una profonda revisione di tali rapporti ed a un
loro drastico ridimensionamento, finchè le autorità cinesi
si rifiuteranno di veder posto sul tavolo degli accordi
anche la questione dei diritti umani e civili;
- se non ritiene di farsi portavoce di tale inderogabile
pregiudiziale presso il governo centrale, esprimendo
ufficialmente il rifiuto della Regione Piemonte di accettare
la nuova regola non scritta della politica estera
internazionale: "L'unico comunismo cattivo è quello che
perde".
Sollecito urgente risposta in Consiglio.
ENZO CUCCO