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Conferenza Pool antiproibizionista
Cora Segr.Recapiti - 17 novembre 1994
ALCUNE RIFLESSIONI SU MUCCIOLI E SAN PATRIGNANO

Ha ragione Muccioli; la sentenza del processo è "da Ponzio Pilato". I giudici non potevano fare altro, perché grava sull'intera vicenda un precedente che non viene mai ricordato: la sentenza del "processo delle catene" (Bologna, 1987), che assolse Muccioli per aver agito "in stato di necessità". Lì bisogna tornare, perché lì affondano le radici quelle aberranti attenuanti riconosciute ora a Muccioli: "i motivi di particolare valore morale e sociale " che lo hanno indotto a coprire degli assassini.

Cosa voglio dire? Voglio dire che rispetto a San Patrignano la magistratura e , in generale, lo Stato hanno accumulato un ritardo d'intervento di sette anni. Non è vero che fino al marzo del 1993 nessuno avesse denunciato irregolarità a Sanpa; cito un esempio per tutti: nel maggio del 1989 (proprio nello stesso periodo in cui veniva ucciso Roberto Maranzano) usciva il libro "Il coraggio di uscirne" di Gaspare Virzì, in cui sono contenuti numerosi riferimenti a maltrattamenti e pestaggi ; partecipai alla presentazione pubblica del libro a Torino, in cui Virzì raccontò i suoi anni a San Patrignano, a stretto contatto con Muccioli; Virzì è stato sentito dai giudici cinque anni dopo ed ha confermato tutto. Inseriremo in "conferenza droga" ampi stralci del libro (ormai introvabile) perché, credo, aiutano a capire la trasformazione che si verificò nella seconda metà degli anni '80 in quella comunità , trasformazione che ha reso Vincenzo Muccioli "intoccabile" fino a quando la corda dell'omertà si è spezzata.

Una trasformazione a due facce: il "boom" economico e il "boom" politico.

Grazie agli "amici di Milano" (come li chiama Virzì) Sanpa si trasforma da comunità rurale "povera" ad una holding dalle svariate attività: oltre alla coltivazione della terra, l'artigianato, i cavalli, le pellicce, i gioielli, ecc... Un'impresa che ha bisogno di sempre nuova manodopera, che non manca; nel 1987 a Sanpa vivono 800 persone, sette anni dopo gli ospiti sono triplicati; ciò comporta una organizzazione del tutto diversa da prima: Muccioli sempre in ufficio a dirigere, una divisone del lavoro sempre più accentuata, e, inevitabilmente, l'isolamento di chi rifiuta, consapevole o meno, il modello "militare-industriale" in reparti speciali (la porcilaia). Considerato il contesto, e rischiando il cinismo, affermo che è quasi inevitabile che ci scappasse il morto...

La "licenza di maltrattare" concessa a Muccioli nel 1987 è stata determinante anche per il "boom politico". Alle elezioni politiche del giugno 1987 il primo partito a San Patrignano è l'MSI con il 35% dei voti; seguono i socialisti. Muccioli è spaventato dal risultato; i missini lo hanno sempre sostenuto ma egli sa che per acquisire un ruolo politico di primo livello non gli giova certo l'immagine di "San Patrignano nera".

Inizia così la politica di buone relazioni con i partiti di governo ed i loro esponenti; illuminante, al riguardo, sia quanto scritto da Virzì nel suo libro, sia quanto affermato (viva la sincerità) dal Ministro Costa: "Ho chiesto a Muccioli di accogliere 78 ragazzi e lui l'ha fatto". Muccioli offre ai politici : posti a Sanpa; il fin troppo comodo alibi "Lottiamo contro la droga perché siamo amici di Muccioli" ; voti e credibilità. I politici offrono a Muccioli la loro cassa di risonanza per svolgere il suo ruolo politico: sostegno alla svolta repressiva culminata con la legge Jervolino-Vassalli; difesa ad oltranza della legge , anche in occasione del referendum; linea intransigente rispetto alle ipotesi antiproibizioniste. Analizziamo ora i dati dei seggi elettorali a Sanpa nell'aprile 1992: su 1500 votanti i liberali ottengono 680 voti, il ministro della Sanità Francesco De Lorenzo ottiene 600 preferenze. Il capolavoro politico di Muccioli è compiuto: ha sfruttato l'appuntamento elettorale per lancia

re un appello contro la legalizzazione delle droghe sottoscritto da centinaia di candidati (primo firmatario l'allora Presidente della Camera ed attuale Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro); il governo è con lui e gli amici di sempre, i missini, pure, visto che un mese dopo lo proporranno addirittura come Presidente della Repubblica !

Nel marzo 1993 scoppia il caso Maranzano; lo stesso mese è pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale l'intesa Stato-Regioni che regolamenta finalmente le convenzioni fra USL e comunità (la prima stesura contiene norme favorevoli alle comunità; venti giorni dopo è pubblicata una correzione che trasforma le norme suddette in favore del servizio sanitario pubblico!); il 18 aprile 1993 il referendum abroga le parti più repressive della legge antidroga.Muccioli incassa tre pesanti sconfitte: sul piano giudiziario, su quello legislativo e su quello politico; rimane in silenzio per otto mesi (alla Conferenza Nazionale di Palermo del luglio 1993 resta defilato); poi a dicembre, quando Maranzano è stato nuovamente dimenticato, attacca il governo sull'intesa Stato-Regioni. Nel nuovo Governo Berlusconi vi sono vecchi amici di Muccioli, da Costa a Gasparri; il ministro per la Famiglia Antonio Guidi, che ha la delega in materia di tossicodipendenze, lo diventa presto.

Il resto è storia di oggi. Ma la situazione politico-giudiziaria piena di veleni, dubbi, violenze e ipocrisia che vede oggi al centro Sanpa è frutto di anni e anni di colpevoli omissioni d'intervento da parte delle istituzioni, prima di tutto il governo centrale e la magistratura.

Tenere presente questo non è la soluzione del problema, ma è indispensabile per impostarlo correttamente.

GIULIO MANFREDI

Torino, 17 novembre 1994

 
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