Roma, 2 agosto 1997

Dichiarazione di Marco Pannella:

"Non ho bisogno di attendere le motivazioni della sentenza di magistrati lucani di manifesta complicità con quella gran parte della magistratura, della stampa, della politica italiane, che si coprirono di violenze e di vergogna in occasione del 'caso Tortora'. Quel 'caso' vide uniti (e ci spiace molto che il Senatore Pellegrino di questo sembri non avere né sentore né curiosità) tutti i poteri ufficiali e occulti del regime di unità nazionale, e cioè del convergere degli interessi del PCI e della P2, del partito di Repubblica e di quello dell'Unità, del Banco di Napoli e dei brigatisti rossi, nel duplice obiettivo di riproporre da Napoli da una parte quanto mancato con il 'caso D'Urso' e dall'altra la spartizione con la camorra vincente dei Galasso e Alfieri la rapina di decine di migliaia di miliardi 'post terremoto'.

Io accuso i magistrati di Potenza di avere coperto reati e delitti. E sono pronto a risponderne in ogni momento e in ogni sede".