Roma, 5 agosto 1997
Dichiarazione di Gianfranco Dell'Alba, deputato europeo della Lista PannellaRiformatori
In un paese "normale", di quelli che piaccion tanto a Veltroni, per capirci, all'indomani della sciagura del pendolino a Piacenza dell'anno scorso, il ministro dei trasporti si sarebbe dimesso, non tanto per accollarsi colpe probabilmente non sue, ma per dare un segno di concreta assunzione di responsabilità governativa. Dopo la tre giorni d'inferno delle Ferrovie dello Stato il ministro dei trasporti Burlando se ne deve andare perché il governo e la maggioranza traggano le conseguenze dello sfascio annunciato di uno dei grandi carrozzoni di Stato nel momento in cui con la rottamazione confermano la scelta FIAT del trasporto del trasporto su gomma a tutta forza a scapito di seri incentivi per quello su rotaia.
In questa vicenda che si congiunge tragicamente proprio quando mezza Italia si sposta, si riassumono molti dei mali italiani e moltissimo della cultura "di governo" di questo paese: da una parte un'azienda pubblica dissestata, inefficiente, burocratizzata che non credo abbia uguali in Europa nel rapporto fra dipendenti e servizi effettuati che naturalmente sarebbe sacrilegio non dico privatizzare, ma almeno gestire con criteri privatistici, dall'altra una politica dei trasporti tutta volta a favorire gli interessi della vera grande industria di Stato, la Fiat, e che ha fatto sì che la nostra rete ferroviaria sia probabilmente la più vetusta d'Europa.
La paralisi di quarantott'ore di tutt'Italia e gli incidenti avvenuti serviranno a modificare una cultura di statalismo forsennato e di totale asservimento agli interessi della famiglia? Vedremo. Intanto sarebbe quantomeno decoroso cominciare a rottamare Burlando.