Scritto il 7-Ago-97 alle 17:44:56 da R.Spampanato:
RS> A ben vedere, la partitocrazia detiene un monopolio
RS> esclusivo, appunto la mediazione tra società e
RS> rappresentanza politica, ma il suo metodo non è affatto
RS> quello dell'esclusione quanto piuttosto l'inglobamento
RS> e la pervasione burocratica di tutti i gangli della
RS> vita associata.
Appunto. L'anello debole del ragionamento dei "depositi di armi" sta proprio qui. E' inutile fare roboanti proclami come se un popolo intero fosse pronto a destarsi repente. La maggioranza schiacciante della societa' paga questo costo brontolando, come per tradizione in Italia si paga qualunque cosa, ma e' disposto ad accollarselo perche' alla fin fine *gli conviene*. Sa "di avere la propria bella convenienza", altrimenti farebbe diversamente.
RS> In questo contesto, l'esclusione puo' avvenire in due
RS> modi: a) incapacità della burocrazia partitocratica di
RS> garantire ad un costo reale - ovvero accessibile, non
RS> fuori dal mercato dell'accesso alla partecipazione
RS> all'esercizio del potere - la possibilità d'accesso;
No, perche' il costo di accesso, il compromesso di accesso e' abbastanza a buon mercato. Basta fare un po' di salamelecchi al potere e tutto si aggiusta.
RS> il rifiuto volontario da parte di alcune fasce della
RS> società di pagare questo costo perche' insopportabile
RS> in qunato non contraccambiato da una contropartita
RS> adeguata.
Oh, no. Il costo e' accompagnato da una contropartita adeguatissima. Se fossi stato pluritesserato FGCI prima, PCI poi PDS ora, se avessi fatto attivita' di sezione, diventandone magari segretario (cosa che avrei potuto benissimo fare, avendone pienamente le capacita' intellettuali) ora sarei il capo di gabinetto del assessore Borgna. La mia proschinesi all'apparato sarebbe stata ampiamente ripagata con un incarico adeguato alla mia statura culturale.
Cio' non e' accaduto perche' io sono estraneo alla cultura di apparato non tanto per convenienza quanto per ragioni essenzialmente etico-culturali. Piuttosto che fare attivita' nella FGCI Lazio, preferivo fare altro, per scelta a volte inconsapevole ma precisa. Scelta in qualche modo etica: se avessi dovuto seguire la mia convenienza avrei dovuto fare dei compromessi che non ho voluto fare. Ad un certo punto della mia carriera universitaria avrei dovuto legarmi ad una cordata, con la quale ora avrei come minimo un contratto di ricerca in qualche universita': per questo avrei dovuto fare delle scelte di compromesso. Invece ho raccattato le mie quattro carabattole e col mio curriculum in mano ed una serie di presentazioni "fai da te" mi sono presentato ad altri docenti in altri istituti, in altri paesi.
Con qualche semplice salamelecco avrei avuto una vita piu' facile e meno nomade, ma mi sarei annoiato mortalmente. La mia scelta e' stata una scelta solo indirettamente di convenienza, nel senso di "convenienza caratteriale": non avrei sopportato diversamente, sarei intristito guardando nelle scollature delle studentesse agli esami, orrore! non tanto per le scollature in se', quanto per l'occhio palombaro.
Questione di carattere, di cultura, di valori. Magari di autostima, mai di "convenienza". Visto che non ho nessuno che mi protegge, vi saluto e torno a studiare.
--- MMMR v4.80reg * "1922-1997 Hatu'-75 anni d'amore"