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Conferenza Rivoluzione liberale
Segreteria Segr.Pannella - 12 agosto 1997
TIETMEYER PRESIDENTE DELLA BANCA EUROPEA? NO GRAZIE

Dichiarazione di Gianfranco Dell'Alba, deputato europeo della Lista PannellaRiformatori:

»Sembra andata totalmente a vuoto l'ultima estemporanea sortita di Romano Prodi sul fronte europeo, e non solo la richiesta di »anticipare l'Euro , ma soprattutto la sua candidatura del Governatore della Bundesbank a Presidente della Banca Centrale europea ha suscitato soltanto reazioni imbarazzate sia del diretto interessato che delle varie cancellerie europee. Come si puo' pensare in effetti di far capeggiare ufficialmente la nascente moneta unica europea, concepita ad immagine e somiglianza del Marco tedesco, proprio dal capo della Bundesbank, che non avrebbe da far altro allora che trasferire il proprio ufficio di qualche centinaio di metri? Come non pensare che una trovata del genere, per di più in presenza di un solido candidato in pectore già imposto dagli olandesi alla testa dell'Istituto Monetario Europeo durante il loro turno di presidenza, non sia di natura tale da suscitare le perplessità di tutti coloro che ritengono, e non a torto, che l'egenomia tedesca sull'Unione europea non abbia certo biso

gno anche di questo ulteriore ricnoscimento?

La proposta di Prodi in realtà ha ben altre motivazioni che quelle di »aiutare Kohl in difficoltà.

Hans Tietmeyer é il più feroce avversario dell'ingresso dell'Italia nella moneta unica perché ritiene che questo determinerebbe la nascita di un »Euro debole, condizionato in particolare dal nostro gigantesco debito pubblico per il quale non si vedono all'orizzonte misure correttive, e sa che la Germania, che ha fatto del Marco forte il pilastro della sua stabilità politica e finanziaria non puo' permettersi di abbandonare dall'oggi al domani questo caposaldo della sua condotta interna ed internazionale. La Bundesbank, che ha sempre espresso la sua diffidenza nei confronti dell'Unione economica e monetaria, puo' ancora accettare a malincuore di favorire il passaggio ad un euro che sia di fatto un supermarco, non puo' ritrovarsi ad accettare l'idea di una moneta comune che non riscuota la fiducia dei mercati. Quello che sta succedendo con il dollaro a mio avviso é la riprova che più che le difficoltà tedesche, pesa sulla moneta europea, e puo' sembrare un paradosso ma solo in apparenza, la »preoccupazione c

he paesi che non hanno compiuto la necessaria ristrutturazione della loro economia possano comunque farne parte sin dall'inizio.

La proposta di Prodi é stata allora soprattutto una »captatio benevolentiae nei confronti di un fiero e dichiarato nemico dell'Italia.

Ma in tal caso, ha mancato due volte il bersaglio.

 
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