Ti spiego.

E 'anche uno dei motivi per cui abbiamo sciolto il Movimento dei club Pannella.

Se il comunicato intende essere una "voce nel deserto", e' ottimo in tutto. Ha tutte le caratteristiche di un approccio e di un metodo liberista e libertario al problema, evidenziando le storture di chi governa dicendo di voler cambiare ma -sostanzialmente - lasciando tutto al palo, e di chi si erige a difensore dell'orticello nazionale del Belpaese.

Ma se su quel comunicato -oltre a leggercelo fra di noi e a ribadire quanto siamo bravi e "giusti"- si intende costruire una proposta, farne l'inizio di un dibattito -non in questa conferenza, ovviamente- e portare questa proposta nei luoghi in cui si decide, mobilitando coscienze e scienza ... se si intende questo, non si puo' stigmatizzare chi sta facendo altro, come se fosse l'ultimo dei mentecatti del pensiero autoritario.

Il "comunicato Cappato" e' da Movimento dei Club Pannella, o, se preferisci -per aggiornarsi- da Marco Pannella in persona, con o senza la Lista, ha poca importanza: si rivolge solo a coloro che hanno gia' deciso che in politica "sono tutti uguali" tranne Pannella.

Anch'io sono convinto che Polo e Ulivo sono la stessa cosa -regime/dittatura- e sono molto d'accordo con Pannella, ma, non essendo Pannella, mi pongo il problema di farlo capire, con i miei strumenti, anche a coloro che si pongono il problema da un'altra angolazione, e che sono il 98,1% degli italiani.

Attenzione, non dico che Pannella sbaglia. Anzi. Dico che Pannella fa benissimo a fare e dire quanto fa e dice -e volentieri gli do' anche una mano come ho fatto il 15 agosto a Roma-, ma aggiungo -come detto e fatto al congresso di sciogliemnto- che non puo' continuare a farlo da solo, perche' oltre non va. Se ognuno di noi ha acquisito una capacita' e una conoscenza, e' meglio che cerchi di metterle in opera oltre Pannella, perche' poi l'obiettivo della costruzione delle coscienze e del soggetto politico rivoluzionario liberale e libertario se ne avvantaggi.

Si puo' avere la posizione piu' bella di questo mondo, ma se quelli con cui inevitabilmente devi poterla mettere in fieri li apostrofi come nel "comunicato Cappato", si va poco lontani.

Quindi, la logica dei flussi, credo che va portata "messianicamente" in giro come gia' facciamo per la politica del partito radicale transnazionale: non per contrapporla, ma per aggiungerla a quanto di positivo gia' c'e'.

Faccio un esempio.

Se sul diritto di voto ai non-italiani per le elezioni amministrative tu sei d'accordo, non puoi andare a dirglielo sottolineando che usano la storia del diritto di voto in modo demagogico e strumentale, come fiore all'occhiello del nulla delle loro proposte, e poi gli cominci a parlare della politica dei flussi. Non ti stanno neanche ad ascoltare. Basterebbe semplicemente dire che quella del voto e' una cosa giusta e che andrebbe affiancata ad una programmazione dei flussi per impinguare un mercato del lavoro che, se diventa sempre piu' qualitativamente esigente per coloro che sono nati in questo Paese, offre molte possibilita' d'impiego per chi ha fino ad oggi avuto meno di noi, e che per fare questo occorre un'organizzazione del lavoro piu' flessibile e che tenga conto di questa enorme riserva, utile al miglioramento della nostra economia, per fare uscire dal sommerso cio' che alcuno vuole che rimanga sommerso.

Non mi pare di svendere alcun patrimonio, ideale o politica.

Penso solo di volere che la proposta dei flussi migratori vada oltre un comunicato della conferenza rivoluzione liberale.