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Conferenza Rivoluzione liberale
Donvito Vincenzo - 21 agosto 1997
Immigrazione
Non capisco Marco P.. Che vuol dire frontiere aperte? Se si vuol ragionare per utopie .... possiamo anche arrivare al comunismo e godere di quanto e' bello o di quanto e' brutto essere liberi dal bisogno. Ma stiamo ragionando dell'Italia -e' bene ricordarlo- che dovrebbe attivare gli accordi di Schengen tra qualche mese; e dalla messa in opera di questo trattato siamo stati esclusi fino ad oggi non perche' avevamo troppi immigrati, ma semplicemente perche' non eravamo in grado di controllare le nostre frontiere.

Non vuoi Schengen? Non lo dici e non lo so.

Non vuoi rattificare gli accordi di Amsterdam facendo il "beau parler" come Lang (che lo fa solo perche' sa di esser isolato e di non avere alcuna chance .... e non a caso Dupuis -ingenuamente e senza piani preordinati, com'e' nel suo stile- gli sta dietro e ne canta le lodi)? Anche questo non lo so, perche' non lo dici.

Dici solo: frontiere aperte! E poi ti affidi alla tua ideologia -il mercato- che tutto risolve.

Io, proprio perche' libertario, credo che tutte le ideologie -compresa quella liberista .... quando viene usata, ovviamente, nel modo in cui tu fai- siano come l'etica di Stato: la tomba della liberta'. Credo, invece, che le teorie debbano essere solo strumenti della politica -intesa, e lo sottolineo, come polis, governo del possibile- e non idee guida. Altrimenti negherei il mio dato libertario.

Quindi, tornando a noi, la regolazione dei flussi migratori non e' anti-libertario, ma solo ordinatorio, proprio peche' non pone limiti e numeri chiusi. Faccio un esempio. Il 15 agosto tanti fessi vanno a Viareggio a festeggiare il ferragosto, e la cittadina versiliana si riempie all'inverosimile, e altrettanto avviene per le strade che portano dalle citta' verso di lei; secondo la tua ideologia non ci dovrebbero essere vigili urbani, polizia che controlla il traffico, semafori e altre cose del genere: miracolosamente tutto dovrebbe aggiustarsi grazie alla coscienza civica dei villeggianti. Io invece dico che occorrono vigili urbani e altre cose, compresi i parcheggi (leggi: campi di prima accoglienza) proprio per consentire che tutti possano meglio usufruire della presunta bellezza di Viareggio. Intendo, per la liberta' di tutti, regolare i flussi migratori, proprio per evitare quel che succede oggi.

Non sono d'accordo con Bandinelli e la sua teoria televisiva dei popoli con cui abbiamo rapporti privilegiati, che -per gisutificarla- tira in ballo anche l'albanesita' di Rodota', che e' un fatto solamente linguistico -alla stregua di un dialetto- e nientaffatto culturale. Infatti in questi paesini calabresi dove si parla l'albanese come seconda lingua, i rapporti con l'Albania sono pressocche' inesistenti. E poi, non si capisce perche' dovremmo comportarci cosi' con l'Albania e non con la Grecia: sono numerosi i paesini del Salento pugliese dove si parla il greco a mo' di dialetto.

Proprio la condivisibile opinione di Bandinelli sul "bastardo e' piu' bello e intelligente" -che ci ha ben spiegato con l'esempio brasiliano delle virago- ci deve indurre a non farci prendere dai falsi miti televisivi.

Io credo che il problema albanese -oggi, e sottolineo oggi- e' praticamente inesistente. Basta andare a leggersi i dati sugli immigrati presenti in Italia e su chi preme alle porte: gli albanesi sono quasi inesistenti, e vengono pompati dai media italiani solo perche' intendono valorizzare la missione militare italiota in quel Paese, e solo perche' e' una situazione in cui possono far vedere i denti ringhiosi dello scarafaggio militare che, altrimenti, nessuno se ne accorgerebbe.

L'immigrazione albanese e' alla fine, con gli stessi flussi che hanno visto in Italia l'immigrazione polacca prima e dei Paesi ex-Jugoslavia, poi. E' noto -in questi ambienti radicali- che dove c'e' democrazia la gente non fugge, ma si ingegna per miglirare la sua situazione, anche perche' nel suo Paese gli appare -e per lui lo e' realmente- tutto piu' facile.

Ovviamente, caro Marco P., altra cosa e' l'emigrazione e l'immigrazione culturale, come la mia e come la tua. Attenzione: ho detto "altra cosa", non "superiore" o "migliore".

L'immigrazione con cui dobbiamo fare i conti e' quella africana e asiatica, con cui l'Italia svolfge un ruolo esclusivo di contenitore ... fino a che la Libia ....

 
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