Credo di non essere riuscito a far capire a Gull cosa realmente dicevo.Tranquilli, non lo ripeto. Chiedo solo a Paolo di andare a rileggerlo, magari mettendo da parte qualche piccola impostazione rigida e pregiudizievole sul militarismo..
In piu' aggiungo questo.
Nell'Ottocento l'antimilitarismo non esisteva, quindi l'appellativo "antimilitarista ottocentesco" non lo capisco. Se Gull me lo spiega forse riusciro' anch'io a spiegargli che ho poco di ottocentesco, ma, credimi Paolo, non riesco a relazionarlo all'antimilitarismo.
Io non credo che chi faccia il servizio civile, e non si pone altissimi problemi, sia un paraculo. Penso che sia come quella persona, tra le tante, che il 15 agosto era in fila per "la cinquantamila" di piazza del Campidoglio a Roma: esercita un suo diritto, e solo per questo, e' degno di dignita' giuridica e civica, e per questo va incentivato, ripeto incentivato.
Riguardo alla diffusione del servizio civile, credo che Gull non abbia buona informazione. A Craco (MT), oltre alla televisione e a Radio Radicale, c'e' anche il Comune che impiega obiettori per servizi di assistenza domiciliare. Il fenomeno servizio civile e' piu' diffuso di quanto si possa credere. Il fatto che non sia governato da chi crede che il servizio civile debba per forza essere qualcosa di antimilitarista in senso politico, non ci deve indurre a credere il contrario di cio' che e' la realta.
Sul fatto che ci siano piu' obiettori in servizio civile a nord invece che a sud, e' dovuto a tanti motivi, tra cui anche quello che dice Gull, ma e' l'ultimo di altri dieci. A nord e nel centro abitano piu' persone. Al nord ci sono piu' strutture per ricevere obiettori, ed e' quello di cui s'e' accorto anche Umberto Bossi, e per questo vuole separarsi. In Italia non esiste piu' una tensione politica antimilitarista come quando se ne occupava il partito radicale e altri gruppi che facevano dell'antimilitarismo la loro ragione fondante, quindi si parla poco dell'argomento, e a sud non solo sono meno informati, ma, in particolare tra i giovani, circola meno denaro (per vari motivi che non sto ad elencare), e la prospettiva di farsi qualce soldino in piu', anche se in divisa, e' attraente rispetto al servizio civile che non prevede alcun avanzamento interno con premio in denaro.
Esercito di professione. Io non ne ho parlato. E tantomeno ho detto che l'abrogazione della coscrizione obbligatoria e' importante perche' si avra' un esercito professionale. Ho solo parlato della giustezza, per un individuo, a non dover essere costretto ad indossare una divisa e servire una patria.
Ti dico il mio pensiero. Sono per l'abolizione della necessita' dell'esercito, quindi, per gli amanti delle definizioni, sono un amilitarista, ma lo dico solo perche' non ho altri temini: rifiuto quel linguaggio che per esprimere concetti positivi debba fondarsi sulla negazione di qualcos'altro (quello che succede anche con la parola nonviolenza).
Per arrivare a questo occorre che gli individui siano liberi, e non e' libero chi e' costretto per qualunque cosa, compresa la coscrizione militare.
L'esercito professionale esiste gia' ed e' quello che viene usato da Governo e Stato. Certo ci sono, nelle missioni, anche dei volontari di leva, ma ci vanno solo perche' gli danno 5 milioni di lire al mese e non so cos'altro; e credo che siano persone che ci andrebbero comunque.
Abolendo la coscrizione obbligatoria si rafforzerebbe l'esercito professionale? Molto probabile. Ma cosa cambia per me che intendo liberarmi della necessita' dell'esercito? Cambia solo che non c'e' la coscrizione obbligatoria, un luogo cioe' dove si abituano dei ragazzi a obbedire e fare cose insensate solo perche' sono ordini di un superiore. Per me, quindi, cambia in positivo, perche' avro' potenzialmente piu' teste libere con cui relazionarmi.
L'iniziativa per liberare la nostra societa'dal bisogno dell'esercito sarebbe sempre a buon regime, ma non si fermerebbe perche' non c' e' piu' la coscrizione obbligatoria. Mi fermerei se fossi un movimento come quello che negli Usa, con Kassius Caly al secolo Mohamed Ali', aboli' la coscrizione obbligatoria in quel Paese. Ma figurati, sono radicale; te l'immagini: che rompicoglioni?
Per finire. I meccanismi attraverso i quali si arriva a dire signorsi' -tu dici. Certo che li capisco: il senso del dovere, la dedizione ad una causa, il senso dello Stato. E credo che molti militari di carriera abbiano dentro di se' qualcosa di molto profondo e sincero verso cio' che chiamano patria, e quindi non sono per forza degli stronzi, ma gene che crede in cio' che fa.
Ma tu credi che il boia che ha iniettato il veleno nelle vene di Odell in Virginia, lo abbia fatto per soldi, e non perche' crede che quello e' il metodo migliore per impedire che ci siano altri assassinii?
La risposta e' ovvia. Sono approcci diversi ad una questione simile, ma non identica. E con una differenza non secondaria: che io non vorrei obbligare nessuno a mettersi una divisa e dire signorsi', ma il militare, invece, e' proprio quello che vuole fare, altrimenti verrebbe meno al suo stesso esistere.
E se sono obbligato a dire signorsi' ..... non posso neanche dire stronzo a chi mi obbliga?
Il Gull sostiene che io faccio lo scongiuro libertario. Difficile, perche' non ho giuramenti da rinnegare o nuovi da proporne. Sono semplicemente un libertario in lotta per la liberta' mia e del mondo in cui vivo. E la mia liberta' -lo ripeto, perche' spero che il concetto sia molto chiaro- e' la stessa di quel ragazzo con i capelli lunghi, il berrettino in testa che stravacca nel lassativo far nulla della biblioteca comunale di Campi Bisenzio -che e' anche nel collegio elettorale del mitico Mugello:-).