Rutelli e' stato il miglior sindaco che Roma abbia avuto da decenni.
Semplicemente perche' deve confrontarsi con un manipolo di cosi' squallidi
predecessori, che ad emergere almeno con la cima dei capelli ci vuole niente.
Quei loschi figuri democristiani, comunisti, anche socialisti, erano
zombie, nullita', funzionari tristi e mediocri del regime.
Rutelli ha avuto altra scuola, altra storia, altra presenza, forse persino un pizzico
di amore per la sua citta'.
Ma non e' emerso che con la cima dei capelli, appunto, o poco piu'. Inutile contare le aiuole, le
corsie preferenziali, le buche riparate, le nuove pensiline per gli autobus, le
piccole iniziative quotidiane, i fatterelli positivi e negativi nell'attivita' di un
sindaco, le bugie, minuscole o enormi. Rutelli vince, per qualche punto in piu', per qualche squallore in meno, per
una presenza vagamente piu' civile.
Ma vince di poco, troppo poco. Quello che e' mancato sempre a Roma, anche con Rutelli,
e' la politica. Una politica per la citta'.
Che non e' la pensilina, o il ricoprimento della buca, o partecipare al pranzo dei
poveri (saremmo capaci anche noi): e' una lotta dura, coraggiosa, rischiosa, disperata
forse, impopolare inizialmente di sicuro, per CAMBIARE la citta', o almeno per gettare le basi di un vigoroso
cambiamento, di una RIVOLUZIONE.
A Roma questo serve (questione di punti di vista, certo), una rivoluzione, ma qualcuno deve iniziarla. Contro
il regime partitocratico nazionale, anche, contro la politica dei partiti che
appoggiano la propria giunta, se necessario, contro i burocrati statalisti e contro
gli avvoltoi senza regole, e contro quei troppi romani incivili, arroganti e cafoni.
Per una citta' decente, di liberta' e di regole, di servizi pubblici e di impresa,
che assomigli un po' all'Europa di cui si ciancia tanto.
Rutelli ha rinunciato alla politica, accontentandosi di essere "un po' meglio".
Prigioniero dello scontro sinistra-destra si e' adagiato nel ruolo di Signor Sindaco della propria maggioranza, senza
uno scontro, neppure uno screzio con il PDS, che so. Senza politica, da sindaco, per la citta'.
E' troppo poco. Per il resto, se lo scopo e' solo battere il candidato della sinistra
c'e' il Borghini (!), almeno per dire di aver tentato. Chi si accontenta...
Personalmente mi trovo a disagio a Roma, per quello che Rutelli e gli altri prima di lui non sono stati.
Non votero' per Rutelli, attendero' qualche miracolo laico, che non avverra'.
E comincero' a preparare le valigie, stavolta sul serio.