un capitolo per il pamphlet che sono tentato di scrivere, con il titolo "LO SCIPPO".da "il manifesto" di oggi:
....... Non si va in Europa con "i conti sbagliati" (nel senso che a questa frase ha dato Ernesto Rossi) degli attuali amministratori di Fs ....
(fine della citazione)
Questa frase e' in un articolone a pagina intera sulle Fs, che, cantanto le laudi al concetto di servizio pubblico e lamentandosi dell'attuale situazione, lancia strali contro ogni minima politica che prenda in considerazione la privatizzazione, e concludendo che tutto, per il momento, deve restare com'e'.
L'articolo e' firmato da tre assessori di Napoli, Lucca e Pisa, e da diverse persone che non conosco, dove gli unici nomi che mi dicono qualcosa sono quelli di Stefano Boato e Alessandro Dal Piaz, perche' parenti di altri piu' famosi.
La citazione disinvolta di Ernesto Rossi, su un articolo che compare su "il manifesto", senza alcuna specifica, come se fosse, che ne so, Carlo Marx, mi preoccupa. Dovrei gioire perche' la cultura economica del Rossi e' diventata patrimonio anche di persone apparentemetne molto lontane da lui? No, non e' cosi'. Sono preoccupato, perche', anche dopo quell'articolino de l'Unita' dell'altro giorno in cui si tessevano le lodi del Rossi antifascista .... punto e basta, ho l'impressione che sia in atto un'operazione di revisionismo storico tipico dello storicismo marxista: arraffa cio' che e' pericoloso, capovolgilo e butta nella mischia. Operazione di fronte alla quale siamo totalmente disarmati, perche' mentre io lo scrivo in questo antro telematico (e forse Bandinelli ci parlera' per qualche minuto a RR o, per capire meglio la dimensione, ci scrivera' un pezzo sull'inesistente "l'opinione"), quelli che intendo smascherare lo hanno pubblicato in 1 milione di copie e venduto ai banchini delle feste de l'Unita', s
ullo stesso banchino in cui raccolgono le adesioni per la destinazione del 4 per mille al finanziamento pubblico dei partiti.
Mi viene la stessa rabbia che provo ogni volta che, al cimitero fiorentino di Soffiano, in occasione delle varie ricorrenze di morti e nascite dei padri del pensiero azionista, in quel bell'antro, entrando a destra, dove sono le tombe di tutti questi grandi, ci va il Comune in pompa magna, con fasce tricolori, trombette, costumi e amministratori comunisti in prima linea, confortati dal vecchietto amico di Enzo Enriquez Agnoletti e dal'onnipresente uomo di Valdo Spini (se non lui in prima persona). Una rabbia che mi fa agitare, perche' buttando un occhio sulla lapide dove c'e' scritto "Ernesto Rossi", sento che il tremolio mi viene trasmesso da li', dall'energia dell'Ernesto, li' concentrata, che si ribella alle stronzate che stanno dicendo in quel momento, e a chi e perche' le sta dicendo.
Ma mi rendo conto che questo tremolio, li' in quel momento e in quel posto, lo sento solo io.
............. e poi leggo su "il manifesto". Cazzo!
Sorry, ma con le liste Pannella e i partiti radicali trasformati in agenzie per servizi alla politica, anche per queste cose -come si dice da dove vi scrivo- si va poco lontani.
ps
quello che poi mi fa incazzare ancor di piu', e' che l'uomo politico, e il pensiero, a cui mi riferisco -quello del Pannella- percepisce molto bene questa situazione (quante volte ci ha fatto due palle cosi' con le ricostruzioni storiche ....), ma poi fa l'esatto contrario per impedire che questo scippo continui, regalando a destra e a manca tutto il patrimonio di cultura e di azione che crea.