Si', e' vero, c'e' un terzo stato contrapposto a un'oligarchia conservatrice e corrotta. Per quanto possano essere utili i paragoni storici, questo e' ben sostenibile. Ci sono pero' almeno due evidenti differenze:
1) Nel fatidico '89, il 99% di coloro che erano esclusi dall'oligarchia dominante non aveva effettivamente nulla da perdere, mentre oggi una parte ancora molto notevole del terzo stato, come dico sempre, fa comm'a jatta che chiagne e fotte: magari inveisce contro "Roma" ma ne ha avuto difesi e gratificati molti interessi, leciti e non meno spesso illeciti: il simbolo perfetto di questa italia e' la non inconsueta figura del giovane disoccupato col telefonino;
2) Nel fatidico '89, le esigenze del terzo stato furono espresse da una cultura di progresso e di liberazione, mentre ora tendono ad associarsi piuttosto a "valori" di tutt'altro genere (dal nord al sud: miti razziali, intolleranza, anarchismo egoistico, familismo amorale).
FLG
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