Come e' stato piu' volte ricordato le elezioni padane sono una manifestazione squisitamente politica, senza nessun valore, ma con qualche pretesa forse, istituzionale.
La eventuale partecipazione di una lista pannella oppure di affini alle elezioni non sarebbe altro, come ha detto maori, che un accettare da nonviolenti l'apertura dei promotori ad altri soggetti politici, apertura che ci consentirebbe di pubblicizzare le istanze rivoluzionare libertarie che, in teoria, ci distinguono da altri partiti o soggetti politici. Dico in teoria, perche' mi pare di distillare, da alcuni interventi qui letti, un atteggiamento che per il momento definirei "puritano" e quindi antiliberale.
Che io mi ricordi pannella & co. hanno sempre cercato il dialogo con i peggiori e con i piu' distanti, nobilitando a vicenda, nell'azione politica, gli attori di determinate iniziative o campagne che fossero; quindi frequentazioni destre, sinistre, extraparlamentari, fuorilegge, disobbedienze e tutto quello che sappiamo.
La lega in certe sue iniziative avrebbe potuto, se le avesse corroborate anche politicamente e non solo propagandisticamente, rappresentare un movimento rivoluzionario nel piu' classico degli approcci: la "disobbedienza fiscale"!!! non lo sono stato per loro mancanze, ma sicuramente avrebbero potuto diventare un bel cavallo di battaglia contro il regime se sul destriero ci fosse stato un omone che conosco con i capelli bianchi. Cosi' non e' stato andiamo avanti.
Oggi ci si presenta la possibilita' di parteciapare a una manifestazione politica in cui proposte di riforme libertarie e antiproibizioniste possono essere fatte circolare, e molti sono scettici, MAH!
ROMA
Matteo Mecacci dice che trova difficile chiamare compagni i pidiessini oggi dopo i 5 anni durante i quali ci hanno infamato. io che non sono un compagnero, forse il problema non me lo pongo, ma e' fuori da ogni possibile dubbio che noi, riformatori liberali-liberisti-libertari pannelliani, con questi signori oggi, come del resto 5 anni fa, non abbiamo mai, dico mai, avuto niente in comune!!!
A novembre 1997 pero' si vota - e questa volta la tornata ha valore istituzionale - per il sindaco e il consiglio comunale di roma. Come tutti sappiamo i poteri di un sindaco italiano sono ridicoli se paragonati a quelli di un sindaco degli stati uniti, vero stato federale, ma per ora tant'e'.
e pare che pannella, e qui mi pare che per il momento lo abbia fatto solo a titolo personale, appoggi il sindaco rutelli con motivazioni che vadano oltre la scelta del male minore.
Tempo fa in conferenza centro destra, un po' per scherzo dissi che se fossi stato residente a roma avrei votato: rutelli sindaco e polo (an e/o fi) per il cosiglio e per le circoscrizioni... non conosco i candidati e non ho particolare fiducia nelle emanazioni romane del polo, ma tra i 2 post: massimo d'alema e gianfranco fini, sempre che rampini non fosse presente in una qualche lista civica per rutelli, mi dispiace cari COMPAGNI ma il mio voto sarebbe stato per il post... fascista.
eja eja agora'!!!
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