e' difficile, Rita. Capisco la proposta, ma e' difficile. Sono diventato un timoroso della disobbedienza? Fatti una risata con me, e brindiamo al vitello piu' grasso.Ti spiego perche'. Nella disobbedienza si mette in gioco la propria liberta', che, per tutti, e' il bene piu' prezioso che si possiede. E quindi si decide che questo bene prezioso diventa un'arma, e proprio perche' e' una tua arma e' bene che sia te in prima persona a gestire quest'arma, nei modi che ritieni piu' opportuni.
L'appartenere ad un gruppo organizzato, consente che anche piu' persone, anche sconosciute, possano usare quest'arma, perche' il numero dei disobbedienti fa anche la forza. Ed e' una forza che il singolo disobbetiente gestisce nella dinamica democratica e partecipativa del gruppo.
Il Donvi' da solo, senza gruppo, o la Rita da sola, senza gruppo, andrebbero poco lontani, perche' non hanno quella notorieta' che, nelle azioni disobbedienti, e' fondamentale per suscitare il caso.
Quello che proponi te e' proprio quest'ultimo caso. Infatti chiedi di fare un'azione, per essere numero intorno a Pannella e ai suoi processi, e intorno ad un procedere politico in cui non si puo' dire la propria e, soprattutto, partecipare alle decisioni con cognizione e certezza di causa e diritto. Consentimi di avere la pretesa, quando e' in gioco la mia liberta', di essere io a decidere quando, come e dove, con cognizione delle mie capacita' d'impatto e di continuita'.
Con il partito radicale, e anche con il movimento dei club, io, te e tanti altri abbiamo collezionato denunce e altre cose che ci rendono difficile la vita. Ma insieme decidevamo.
Qui non e' cosi'. E' un po' ....... lo dico senza acredine ............ la mitica carne da tavolo.