Conferenza Rivoluzione liberale |
Manfredi Giulio
- 3 ottobre 1997
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Sull'inserto "Tuttolibri" de "La Stampa" di ieri c'è una recensione di Sergio Romano al libro di Giuseppe Fiori "Una storia italiana vita di Ernesto Rossi" (Einaudi). Romano così conclude: |
"...Con questi ingredienti, Fiori, uno dei migliori <> della letteratura storica italiana, ha creato un personaggio affascinante e accatttivante. Per il modo in cui è stato scritto e accolto, tuttavia, questo bel libro rischia di accreditare la tesi che Rossi possa considerarsi l'antenato liberale del nuovo progressismo italiano. Non ne sono sicuro. Nonostante l'esperienza dell'Arar fu un personaggio anomalo, isolato, libertario, insofferente della realtà stupida e ottusa con cui ogni uomo deve fare i conti. Fu il pizzico di sale che insaporisce la politica e la rende, se al cuoco scappa la mano, indigeribile. Forse la migliore definizione del suo liberalismo è quella che ne dette lui stesso: <>. Il ruolo che maggiormente si confaceva al suo talento e alle sue inclinazioni fu quello dell'oppositore individuale, incapace di qualsiasi disciplina e di qualsiasi compromesso. Credo che nessun partito possa appendere il suo ritratto nella galleria dei propri antenati." (Magari se la radio intervistasse Romano in merito sarebbe interessante sentire cosa dice sul binomio Rossi/Pannella...) In un altro articolo Alessandro Galante Garrone ricorda di Ernesto Rossi "il grande <>, un capolavoro, oggi riapparso a cura di Gaetano Pecora con una sua magnifica introduzione (ed. Il Mondo 3 Edizioni, Roma 1997, pp.564, lire 40mila)...". Galante Garrone così conclude:"..Il nostro dovere è piuttosto quello di ricordare quanto tutti dobbiamo all'impegno civile di questi uomini, oggi così lontani da noi." (Traduzione: ricordiamo pure Ernesto Rossi, ma egli non ha più nulla da insegnarci...) L'insolitamente ricca pagina di "Tuttolibri" riporta infine le recensioni della raccolta di lettere "Dall'esilio" di Carlo Rosselli (Passigli, pp. 310, lire 38.000) e della ristampa del libro di Giovanni Gronchi "Quello che ha significato Romolo Murri" (QuattroVenti, pp.135, lire 15.000, a cura di Lorenzo Bedeschi). |
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