La realta' e' che, ci piaccia o meno, in questo momento, siamo fuori da qualunque ruolo politico. Per sei mesi almeno, si vada o no alle elezioni politiche, in questo paese l'attivita' politica di governo - quella che ci interessa, no? - sara' assente o bloccata. E noi non abbiamo e non avremo alcuna parte da giocare. A meno di non pensare che l'ombelico del mondo ruoti attorno a quello che avverra' domenica 12, alle 11 e 15 a piazza Navona. Sulla qual cosa, tra l'altro, sono in assoluto dissenso.Su Fo.
So di sostenere una tesi probabilmente poco popolare in questa conferenza, ma per quel poco che so di teatro - avendolo studiato e praticato, oltre che visto - Dario Fo e' uno dei maggiori autori e attori viventi. Insieme a Eduardo e' l'autore italiano piu' rappresentato all'estero.
Detesto le opinioni politiche di Fo, amo pochi dei suoi lavori teatrali e non penso certo che il Nobel sia assegnato da un consesso di saggi puri e virtuosi. E' anche probabile che ci fossero candidati piu' meritevoli ma mi pare eccessivo anche pensare la cultura mondiale sia sotto il giogo di un complotto planetario ordito dai bolscevichi.
