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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Marco - 10 ottobre 1997
Non mi pare che la caduta del Governo, prevista o non prevista che fosse, fornisca elementi di grande contraddizione rispetto alla lettura del "regime", e nemmeno mi pare che tale lettura, tale analisi della politica italiana maturata essenzialmente da Pannella, si sia negli ultimi anni privata di sottolineare sfumature, distinzioni ed eccezioni quando ve ne siano state state.
E' successo in alcuni periodi, con Craxi, con Occhetto, con Amato, con Berlusconi e con altri, che si aprissero importanti spazi di interlocuzione , e non mi pare che da parte del Partito e del movimento si abbia avuto paura di "compromettersi", facendo anche qualcosa di piu'del semplice sottolineare le "sfumature" del regime.

Non capisco bene quindi quali conclusioni trarrebbe Vernaglione da questa crisi. Io ci leggo un paio di conferme di fondo rispetto all'analisi "del regime":

1- Il riformismo senza riforme in generale non fa molta strada; ne fa ancora meno in un regime partitocratico, dove le istituzioni, persino quando sono occupate da esponenti del centrosinistra, sono piu' deboli delle segreterie dei partiti;

2- Il principale esponente dell'opposizione chiede un Governo di unita' nazionale: piu' regime di cosi...

Detto questo, sono daccordo con il fatto che le differenze e le sfumature vanno sempre considerate con attenzione, anche per non essere "colti di sorpresa" come anch'io lo sono stato. Meno male che ora c'e' con me l'infallibile Perduca che mi dara' una mano.

 
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