IL DOTTOR INZANI, MILITANTE RADICALE E ANTIPROIBIZIONISTA, DENUNCIATO A MILANO COME SPACCIATORE.Comunicato del CORA-Coordinamento radicale antiproibizionista
Questa mattina, alle ore 6, il dottor Giorgio Inzani, storico esponente radicale e antiproibizionista milanese, gia' consigliere regionale della Lombardia, ha subito una perquisizione da parte della polizia giudiziaria milanese che gli ha notificato un avviso di garanzia perche' contravvenendo all'art. 73, comma 1, e agli artt. 81 e 83 della legge sulla droga, avrebbe prescritto metadone per uso non terapeutico. Gli articoli in questione riguardano reati gravissimi - spaccio di droga e utilizzo non terapeutico di stupefacenti - e prevedono di conseguenza pene severissime (fino a venti anni di carcere).
Riteniamo quanto avvenuto questa mattina semplicemente demenziale.
Un medico, impegnato da molti anni nella cura e nella tutela dei propri pazienti, alla luce del sole e nel pieno rispetto delle leggi vigenti, si vede rivolgere l'infamante accusa di essere uno "spacciatore" di metadone, cioe' dell'unico farmaco sostitutivo ammesso in Italia per la cura delle tossicodipendenze; cioe' del farmaco piu' noto, sperimentato e utilizzato al mondo, sul quale esiste una letteratura scientifica vastissima.
Ci troviamo di fronte, evidentemente, ad un ennesimo esempio di uno dei prodotti piu' odiosi e insensati delle politiche proibizioniste: il "proibizionismo sulle cure", che nega le terapie ai tossicodipendenti e perseguita come criminali i medici che pretendono di esercitare la propria autonomia in scienza e coscienza. Che colpisce, con cieco moralismo, anche esperienze all'avanguardia come quella in corso all'Universita' di Pisa e che nega i risultati scientificamente dimostrati delle esperienze svizzere e olandesi.
Non sappiamo ancora sulla base di quali motivazioni abbia agito il magistrato che ha ordinato l'azione giudiziaria contro il dottor Giorgio Inzani. Ci auguriamo che l'equivoco venga chiarito in brevissimo tempo. Ma il caso del dottor Inzani non e' isolato: sono decine in tutta Italia i medici colpiti e perseguitati con l'accusa di essere spacciatori, nonostante il referendum che nel 1993 ha restituito loro la liberta' terapeutica.
Non ci aspettiamo nulla dalla (ex?) ministra della Sanita' (non ha degnato nemmeno di una risposta per un anno e mezzo le nostre ripetute richieste di incontro). Ma l'Ordine dei medici non ha proprio niente da dire in proposito?