Pannella ci riprova: domani a Roma regalerà hashish
Manifestazione antiproibizionista
ROMA - Dopo la ridistribuzione in piazza dei soldi del finanziamento pubblico ai partiti, Marco Pannella ci riprova. L'appuntamento è per domani mattina alle 11.15 in piazza Navona, per una nuova distribuzione gratuitadi "non-droghe", come le chiama il leader riformatore. Meno di un mese fa, il 19 settembre, Pannella è stato condannato a quattro mesi di reclusione per aver distribuito hashish a porta Portese, nell'agosto di due anni fa. Da allora le "cessioni pubbliche e gratuite" di droghe legge di Pannella sono state tre.
"Questa volta rischio la condanna con la recidiva. E con me la rischiano Rita Bernardini e tutti gli altri che mercoledì prossimo saranno processati per la distribuzione dell'altra volta. Ma il pubblico che interverrà a piazza Navona non rischia niente, è bene ricordarlo".
Anche lei dovrà affrontare un nuovo processo, il giorno 24.
"Sì, ed è anche il più grave. Mi viene contestata, a ragione, l'istigazione a delinquere e al consumo di stupefacenti. Forse non molti si sono resi conto che c'è in quest'Italia "democratica" un partito con la maggioranza dei suoi dirigenti politici che sono stati almeno una volta in galera. Penso a Gianfranco Spadaccia e Adele Faccio, che finirono in carcere per mesi per la libertà dell'aborto; penso a Emma Bonino, ad Angiolo Bandinelli, a Luigi del Gatto Hanno conosciuto tutti la prigione per far valere le loro idee. Io stesso ho già conosciuto le celle di Regina Coeli quando nel '75 sono stato dentro sempre per droga, ma poi in Parlamento vinsi la mia battaglia e ottenni per la prima volta la depenalizzazione".
Domani a piazza Navona si replica.
"Di sicuro ci saranno degli arrestandi. Oltre a me, Rita Bernardini, che ha trascorso 20 dei suoi 45 anni con noi; Romano Scozzafava, 62 anni, da 28 ordinario di matematica alla Sapienza; Olivier Dupuis, segretario del Partito Radicale transnazionale, che nel suo Paese, il Belgio, è stato un anno in prigione per non aver voluto indossare la divisa militare belga. Ci sarà Roberto Cicciomessere, che ha sfidato le bombe serbe indossando la divisa croata, ma in Italia si è battuto per l'obiezione di coscienza. Un cast di tutto rispetto, pronto ad andare anche in carcere in nome dell'antiproibizionismo".
E ne vale la pena?
"Vede, quando qualche anno fa per la strada i ragazzi mi gridavano dietro: "Marco, facci fuma'", ridacchiavano e giocavano. Oggi, quando giro per Roma, mi sento dire: "Legalizzala, Marco". C'è una gravità di fondo che è molto diversa. Ecco perché mi sento in dovere di prendere iniziative come questa. Per armare con un minimo di capacità civile una generazione".