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Conferenza Rivoluzione liberale
Di Stefano Rita - 24 ottobre 1997
LA CITTA' ATTENTA AI DISABILI E' PIU' VIVIBILE PER TUTTI
Il Messaggero 24 ottobre 1997, seconda pagina Cronaca di Roma. Con foto Pietrosanti

L'intervento

LA CITTA' ATTENTA AI DISABILI E' PIU' VIVIBILE PER TUTTI

di Paolo Pietrosanti*

Il bilancio della politica di Roma in materia di Handicap e' oggi a somma algebrica positiva; ma forse inadeguato alla intelligenza e alla capacita' del Sindaco. E al suo spessore. Occorre conquisti il tempo necessario.

Intanto, sono da registrare una crescita dell'efficienza dei meccanismi assistenziali, una serie di atti di forte visibilita', oltre a un rapporto stabilmente ultra-cordiale con le possenti associazioni di o pro disabili.

I semafori sonori, purtroppo, si possono sempre contare sulle dita di una mano, contro le centinaia non solo di Francoforte, ma anche di Praga. Gli scivoli poi sono sparuti e talvolta inutilmente faraonici, oltre che spesso inutilizzabili da chi, non disabile, potrebbe averne bisogno. All'adeguamento dei mezzi ordinari di trasporto collettivo si continua sostanzialmente a preferire l'opzione del trasporto differenziato, e le sue circoscritte utilita'. Per inconfessati motivi, nella metropolitana (inaccessibile alle sedie a ruote) gli altoparlanti pagati dal denaro pubblico continuano a non annunciare le fermate a turisti e Romani - ciechi o meno che siano, contrariamente a quanto accade ovunque in Europa.

Vecchi, e ciechi come me, continuano a non poter seguire i muri per sorreggersi o mantenere la direzione del loro incedere, perche' addossati a quei muri c'e' sempre una infinita' di motocicli. Con pervicacia, alla impossibilita' di reperire aree adeguate alle necessita' di parcheggio delle due ruote, non si e' risposto con la ragionevolezza del governo e della regolamentazione del non evitabile motorino sul marciapiede, bensi' con il fuoco di paglia delle contravvenzioni a raffica. E intanto continua ad essere estremamente difficile e disagevole per uno come me (e per chi, pur sanissimo, rechi pacchi o bagagli) prendere un bus, finche' questi continueranno ad aprire le porte quando sono accodati ad altri bus. E fino a quando la regola aziendale per gli autisti continuera' ad essere quella del minimo tempo di percorrenza.

Alcuni, maligni, diranno che queste sono riforme non fatte perche' non costose; non credo sia cosi' semplice. Il punto e' altrove.

Questo piccolo campionario di esempi non a caso riguarda esigenze di disabili come di atleti nel pieno della forma.

Quando Rutelli mi propose di divenire il suo Consigliere sui problemi dell'handicap gli risposi di no, in primo luogo perche' verificavo di non avere la possibilita', e quindi la forza, di battermi per la trasformazione di noi disabili da costosi pesi in contribuenti (oltre che in formidabili e utilissimi indicatori del livello di vivibilita' per tutti della citta').

*Non vedente, Consigliere Generale del Partito Radicale Transnazionale

 
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