IL VOTO DI SCAMBIO: ACCUSE IGNORANTI IN SENSO LETTERALE. QUINDI SENZA MALAFEDE NEL CASO DI VERZASCHI.

DICHIARAZIONE DI PAOLO PIETROSANTI

Roma, 24 ottobre 1997- In merito a quanto detto da alcuni esponenti politici romani a proposito delle iniziative di restituzione del bottino del finanziamento pubblico dei partiti, e alla azione nonviolenta e gandhiana di disobbedienza civile sull'hashish, Paolo Pietrosanti ha rilasciato oggi la seguente dichiarazione:

"Conosco bene Marco Verzaschi, per avere con lui nella stessa classe trascorso i cinque anni delle superiori. Per questo escludo che le sue accuse di voto di scambio alla Lista Pannella siano frutto di malafede. Perche' vi sia malafede occorre la consapevolezza di quel che si dice; e nella fattispecie una nozione minima di cosa sia un reato e della qualificazione giuridica del voto di scambio.

Conoscendo Marco Verzaschi escludo che questa consapevolezza, questa nozione, questa scienza gli appartengano.

Se la prossima volta mi telefonasse, prima di dar via dichiarazioni da anima bella, forse Marco eviterebbe sfondoni del genere: roba da matita blu."

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