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Conferenza Rivoluzione liberale
Donvito Vincenzo - 30 ottobre 1997
LE VIOLENZE DEL PCI

COMUNICATO STAMPA

DOPO 14 ANNI, DOMANI MATTINA 30 OTTOBRE UDIENZA IN TRIBUNALE A FIRENZE PER LA DENUNCIA DEI RADICALI CONTRO ESPONENTI DELL'ALLORA PCI: SI ERANO CONQUISTATI IL PRIMO POSTO NELLA SCHEDA ELETTORALE CON ATTI DI VIOLENZA CONTRO GLI STESSI RADICALI.

Firenze, 30 Ottobre 1997. Incredibile, ma vero. Dopo 14 anni, domani mattina 30 ottobre, presso il Tribunale di Firenze, il magistrato ha convocato Vincenzo Donvito e Graziano Cioni, rispettivamente esponente del Partito Radicale dell'epoca e di oggi, e dirigente dell'allora Pci e oggi senatore del Pds.

Il Senato ha concesso l'autorizzazione a procedere nei confronti del sen. Cioni. Vincenzo Donvito lo aveva accusato di essere il mandante e l'esecutore materiale di una spedizione punitiva contro i militanti radicali che stazionavano davanti agli uffici della Corte d'Appello a Firenze, per depositare il simbolo da presentare alle elezioni politiche.

I militanti dell'allora Partito Radicale, nel 1983, come avveniva in contemporanea in diverse citta' italiane, erano da piu' di un mese in coda davanti alla cancelleria della Corte d'Appello, avendo piu' volte anche certificato la presenza alle autorita' e ai mezzi d'informazione. Ma era prassi del Pci non sottostare alla realta' dei fatti: il primo posto in alto a sinistra nella scheda elettorale, doveva essere del Pci ad ogni costo. E "ad ogni costo" se lo conquistarono anche in quell'occasione: picchiando i radicali ed estromettendoli dalla prima posizione davanti alla porta della cancelleria.

"Ricordo -dice Vincenzo Donvito- che i dirigenti del Pci mi proposero un sorteggio truccato fra i nostri due partiti. Tanto -mi dissero- a noi del Pci interessa il primo posto e a voi radicali interessa l'affermazione del principio del sorteggio. Evidentemente rifiutai e proposi l'unico sorteggio possibile: quello fra tutti i simboli che sarebbero stati presentati dalle diverse forze politiche ..... e ci pagarono con l'ospedale per alcuni di noi, guidati dall'allora assessore e oggi senatore Graziano Cioni".

Fu grazie alle iniziative radicali che poi fu approvata una legge -quella attuale- che sorteggia la posizione del simbolo nella scheda elettorale.

Dopo 14 anni si celebra il processo, grazie ad un magistrato testardo che ha voluto ripescarlo. Una parentesi di storia passata che torna d'attualita', perche' il "come eravamo" ci aiuti a leggere meglio il "chi siamo" di oggi.

"La cosa in un certo senso divertente -aggiunge Donvito- e' che il sen.Cioni, alcuni anni fa si e' anche iscritto al Partito Radicale e al Coordinamento radicale antiproibizionista, e che oggi e' il presidente nazionale della Federconsumatori, cosi' come io sono il presidente nazionale dell'Aduc-associazione per i diritti degli utenti e consumatori, ma non mi sono iscritto al Pds o al Forum droghe. Forse che i fatti del 1983 gli sono serviti da lezione? Non lo so, perche' del suo attivismo antiproibizionista non mi risulta che se ne parli in qualche cronaca. L'unica cosa negativa dell'udienza di domani, che comunque restera' indelebile, e' che il processo si celebra dopo 14 anni, e qui credo che tutti sono d'accordo nel deprecarlo. Ma mentre il sen.Cioni -come ha fatto sapere in alcune dichiarazioni- chiede che la cosa si chiuda li', io invece chiedo giustizia, come sempre ieri e ancora oggi, magari con la G maiuscola".

 
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