Cari amici, cari compagni e compagne,
io sono qui, voglio chiarire, per cercare di dare un senso politico, o almeno a testimoniare, una contraddizione, anche un po' amara. La contraddizione è mia. E' la contraddizione di chi non ha fiducia - e lo ha pubblicamente dichiarato - nel Rutelli sindaco, e però si trova qui, ora, con la Lista Pannella, in una iniziativa di forte impatto politico, sui temi dell'antiproibizionismo.
Personalmente credo nelle contradizioni, e le reputo assai feconde, sia sul piano personale che su quello politico. Il partito radicale fece grandi campagne sulla questione della doppia tessera. In un'epoca in cui si celebravano le fedeltà monolitiche e indiscusse al partito o alla chiesa, i radicali ammonivano che la democrazia si nutre invece delle mille fedeltà che il cittadino, nel suo agire responsabile, fa dialogare l'una con l'altra, in un continuo confronto e arricchimento. E tuttavia provo ora un po' di amarezza. Molti anni fa, su una iniziativa antiproibizionista, analoga a quella di oggi e con contenuti analoghi, in buona parte realizzata all'interno del consiglio comunale in Campidoglio, Rutelli visse un intenso momento di lotta, e poté quindi, giustamente, chiedere ai radicali romani l'investitura a segretario romano e regionale del partito radicale. Certo, oggi avrei voluto che il sindaco Rutelli assumesse analoga responsabilità e contraddizione, cosa che invece temo non sia. Ma voglio sperar
e, o aver fiducia, che la mia contradizione di oggi torni a essere la sua al più presto, in un prossimo domani.
Certo, so benissimo che nel Polo contraddizioni di questo tipo non esistono e vengono anche combattute, e deploro fortemente che da questa parte non si manifesti nemmeno una voce che sappia respingere il ricatto e lottare sul fronte antiproibizionista là dove si parla di liberalismo e persino di libertarismo (certo, con qualche incongruenza semantica, quanto meno).
Mi auguro dunque che questa manifestazione, che rafforza le tante altre che dal 1995 Pannella e i suoi compagni conducono su questo fronte, abbia il massimo successo, il massimo impatto politico. Mi auguro che riesca a imporre sui due fronti le più forti contraddizioni. Roma è una città dove il proibizionsimo - non solo sulle droghe e sulle nondroghe - ha radici istituzionali forti, ramificate sulle due sponde del Tevere, ma sicuramente è una città dove il proibizionsimo fa danni tra i più gravi e inaccettabili.
Non sempre, purtroppo, si riesce ad essere congruenti tra le proprie aspirazioni e convinzioni, e le proprie possibilità e scelte. Oggi, non credo di poter assicurare a questa iniziativa una partecipazione militante piena e dura, come sarebbe sicuramene necessario. E' questa una ennesima mia contraddizione, della quale porto il peso e le conseguenze. Non ne chiedo scusa, ma così è. Ai compagni e alle compagne, di ieri e di oggi, qui impegnati vanno il mio pieno appoggio e la mia solidarietà.