Roma, 10 novembre 1997
L'Università di Zurigo ha pubblicato un rapporto di sintesi "Essais de prescription medicale de stupefiants", sui primi risultati della sperimentazione condotta in alcune città svizzere di somministrazione controllata di stupefacenti, in particolare eroina. Questa sostanza si è rivelata preferibile, per gli scarsi effetti secondari, al metadone e alla morfina.
I dati si riferiscono al periodo che va dall'inizio della sperimentazione, 1/1/94, al 31/12/96. I pazienti coinvolti, tutti sopra i 20 anni e con almeno due anni di eroinodipendenza, erano reduci da altri trattamenti falliti (nella confederazione elvetica si contano 4.000 eroinomani per milione di abitanti).
Il consumo illegale di eroina è drasticamente regredito già nel corso del primo semestre di trattamento: dopo 18 mesi, mediamente, questo coinvolge il solo 6% per un consumo giornaliero e il 19% per un consumo occasionale. Il 75% dei pazienti cessa invece qualsiasi consumo di eroina illegale.
Sotto il profilo psicologico e comportamentale si registra una drastica diminuzione degli stati ansiogeni e depressivi.
L'iniezione di stupefacenti avviene sotto il rigido controllo medico, il prodotto da iniettare non viene importato; la prescrizione di stupefacenti deve essere accompagnata da assistenza psicosociale.
Complessivamente il progetto ha coinvolto 1146 pazienti/tossicodipendenti (per 1035 dei quali il rapporto dispone di dati completi).
Ogni cento pazienti, 89 proseguono il trattamento dopo sei mesi e ben 69 dopo diciotto mesi. Il dato risulta eccezionalmente elevato se comparato a quello di altri trattamenti di eroinomani.
Dei 1146 partecipanti al progetto, 36 sono morti fino al 31/12/96. Di questi, 17 per AIDS o altre malattie infettive; altri casi di morte sono dovuti a overdose di stupefacenti non prescritti nel progetto, suicidi e incidenti. Nell'ambito del progetto vero e proprio non sono segnalati casi di overdose. Di tutti i pazienti in trattamento, solo 12 hanno contratto infezioni (3 HIV, 4 epatite B e 5 epatite C).
Solo il 10% dei pazienti coinvolti nel progetto risulta aver problemi con la legge, contro il 69% precedente. La disoccupazione è dimezzata (dal 44% al 20%) e gli impieghi fissi raddoppiati (dal 14% al 32%).
Il costo giornaliero per paziente ammonta a circa 50 franchi svizzeri (35 nel caso di pagamento delle ricette). Le spese gravano sui pazienti, sull'amministrazione sanitaria e su contributi di istituzioni private.
La valutazione costi/benefici del progetto rivela che complessivamente per paziente e per giorno si riscontra un risparmio netto di 45 franchi svizzeri, considerando i risparmi sui costi giudiziari, carcerari, sulla prevenzione e cura dei pazienti, che ammontano, per i tossicodipendenti, a 96 franchi svizzeri al giorno.