dietro l'angolo, anche se il comportamento dei mercati durante un evento potenzialmente dirompente come la crisi di governo è stato molto controllato, e dunque a brevissimo termine un disordine valutario con la lira protagonista appare improbabile. Poiché a maggio prossimo verranno fissate le parità reciproche (con l'impegno di mantenerle fisse) fra le monete confluenti nell'Euro, a quell'epoca potrebbero esserci pressioni su alcune valute. Dato il comportamento mantenuto in passato dalla Banca d'Italia, è probabile che, in caso di attacco alla lira, si svenerebbero pur di mantenere la parità (sbagliando, a mio avviso: ma io sono favorevole ad un regime di cambi flessibili, cioè all'operare del mercato anche per quanto riguarda le valute, e la mia opinione, oltre ad essere irrilevante, non è fra le opzioni considerate nella costruzione dell'Euro). Un'ultima considerazione generale: non è che il liberismo sia una ricetta salvifica, tanto meno in Brasile: se vi sono deficienze strutturali, attriti, inerzie, carenze nel fattore imprenditoriale, il mercato, che è una rete di relazioni fra gli individui (con tutte le loro imperfezioni), non risolve d'incanto tali problemi trasformando in un paradiso terrestre gli squilibri e le contraddizioni dei sistemi economici. Il problema è che l'intervento dello stato, soprattutto con le modalità con cui è avvenuto in alcuni paesi dell'America Latina, addirittura peggiora le cose.