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Conferenza Rivoluzione liberale
Partito Radicale Rinascimento - 14 novembre 1997
TRE PAGINE DI UNA STANCHEZZA NOTTURNA: RAGIONE E OBIETTIVO DELLO 'SCIOPERO' NONVIOLENTO

PANNELLA: " NOI CHIEDIAMO SOLAMENTE QUESTO: AL TERMINE DI QUESTA GIORNATA O DI QUESTA NOSTRA SPLENDIDA VITA: SAPERE CHI, COME E PERCHé CONDANNA QUEL CHE LE CIFRE E LE STORIE NARRATE DALL'OSSERVATORIO DI PAVIA E DAL CENTRO D'ASCOLTO MOSTRANO E DIMOSTRANO "

Roma, 14 novembre 1997

ore 4,00

"Ringrazio i tanti, i tantissimi che nella lunga giornata di ieri hanno voluto esprimere solidarietà con le ragioni della mia iniziativa, e quanti - non pochi - hanno dichiarato di condividere gli obiettivi e le necessità che manifesta.

Nonviolenza è anche, se non innanzitutto, dialogo, riconoscenza verso gli altri, verso gli avversari per quanto celano o serbano in se stessi di amore della verità e di rispetto per la legge.

Per questo, rinvio ad oggi l'inizio dello sciopero della sete, per il quale devo tener conto che, diversamente dal passato, non ho autonomia di giorni, ma solo di ore; allo stesso modo, per lo sciopero della fame non potrei più contare su settimane ma, se tutto andasse come spero, su giorni. Ringrazio i miei medici curanti per aver voluto e saputo ricordarmelo e ricordarlo.

Ma, in questo momento della mia vita, occorre più amore per la verità che mai.

E oggi chiaro a tutti che da anni, per lunghi anni, in modo feroce e letteralmente invivibile, la nostra immagine, quindi la nostra vita, è stata ed è oggetto di una violenza totale, che è divenuta negazione violenta della legalità, oltre che della democrazia e della libertà. Per questo, io ho la consapevolezza che non mi si può rimproverare alcuna volontà suicida o di autodistruzione. Al contrario, nei nostri confronti è in corso da troppo tempo una messa a morte, e, oggi, una volontà premeditata, piena, di omicidio: come per Moro, come per Mino, come per Giorgiana Masi e, nei decenni precedenti, per i Rosselli e i Rossi, per i Silone e i Berneri. I killeraggi sono mutati nelle forme, non nella sostanza. Occorre disarmare gli assassini, e il sistema assassino di legalità, e - quindi - di vite; assassino della libertà e della dignità di un popolo.

Dirò ancora una volta - come Pasolini - i nomi degli assassini a beneficio di giudici, e di una 'giustizia' che li generano, da decenni. Essi sono gli editori, i giornalisti, i capipartito, i 'giudici massimi' del regime, il vecchio potere industriale torinese: ben sanno da tempo - in assoluta indipendenza - prima che noi stessi ce ne accorgessimo, che, se fossimo lasciati liberi di parlare, di essere conosciuti e giudicati per le nostre azioni e intenzioni, avremmo con noi il Terzo Stato, una poderosa maggioranza politica e sociale convergente sulle nostre proposte di riforma della Costituzione, del sistema partitico, del sistema giudiziario e di quello fiscale: insomma, su di un programma di rivoluzione liberale già maturo nella coscienza dei più e rispondente a interessi, idee, aspettative maggioritarie o largamente condivise. Per questo i potenti hanno tolto all'Italia il diritto referendario e quello costituzionale al voto, all'iniziativa politica e legislativa diretta, e vivono da fuorilegge, in quanto

istituzioni, in quanto gruppi di potere, in quanto burocrazia parassitaria, oppressiva, totalizzante e totalitaria.

Non pretendo, certo, di convincere nessuno; meno che mai con un 'ricatto' nonviolento che non c'è, che non può esserci, senza negare in radice la nonviolenza e il dialogo.

MA SONO ORA IN CONDIZIONE DI PRECISARE RAGIONE E OBIETTIVO DELLO SCIOPERO DELLA SETE CHE STO PER INIZIARE, PER DOVER INIZIARE, A MENO DI CODARDIA, DI SERVAGGIO E DI TRADIMENTO DEGLI IDEALI CIVILI.

La ragione è che questa iniziativa nonviolenta dura ormai da decenni. Non c'è stato sciopero della fame o della sete, lotta democratica o referendaria che non fosse un unico, grande satyagraha, un attestato o un 'saggio' di amore della verità (piccola piccola: la mia verità), e dell'informazione. Ora siamo giunti al punto che la legge, il 'libro', sta per andare definitivamente in desuetudine, per non avere più una qualsiasi forza di legge. Al suo posto, v'è la nuova 'norma materiale', che nega in radice diritto e democrazia e norme scritte di qualsiasi tipo. E, insomma, la nuova 'peste italiana' che si sta per diffondere nel mondo, dopo aver occupato il nostro territorio e le nostre coscienze. Nessuno, quindi, può imputarmi impazienza, imprudenza, intolleranza, fretta, mancanza di umiltà, e di amore per la vita, la mia vita, e quella di tutti.

Veniamo ora all'obiettivo.

ESSO E MALEDETTAMENTE SEMPLICE: L'AZZERAMENTO DELLA NOSTRA OPERA, DELLA NOSTRA STORIA, DELLA NOSTRA IMMAGINE, DEI NOSTRI DIRITTI E DOVERI E DIVENUTO ASSOLUTO. I SUOI DATI, LE SUE 'PROVE' SONO ORA DIVENUTI PERFETTI, COME SOLO LA MORTE E L'ASTRATTA ARITMETICA POSSONO ESSERE. E, PER QUANTO E CHIARO, NON E PIù CONTESTATO DA NESSUNO.

ORA NOI NON CHEDIAMO ASSOLUTAMENTE NULLA PER NOI: NON UNO SPAZIO, NON UNA RIPARAZIONE, NON UNA INTERVISTA. Né PER OGGI Né PER DOMANI.

QUEL CHE E DOVUTO, E DOVUTO AI CITTADINI, AL POPOLO. DICIAMOLO FRANCAMENTE: CHE SE LO CONQUISTINO, SE GLI INTERESSA. O CHE VADANO PURE AL DIAVOLO, SE E QUESTO CHE VOGLIONO O MERITANO. SIAMO STUFI MA, SOPRATTUTTO, DIVENTEREMMO PERICOLOSI SE CONTINUASSIMO AD ESSERE IL SOLO SERVIZIO PUBBLICO EFFICACE PER LA DEMOCRAZIA E IL DIRITTO IN ITALIA: UN''AGENZIA' GRATUITA A FAVORE DI UN PAESE CHE NEGA LA FIDUCIA POLITICA E ISTITUZIONALE SOLAMENTE A NOI, PRONTO A DARLA OGNI VOLTA AI NUOVI E VECCHI FANTASMI DELL'ILLIBERTà ITALIANA.

NOI CHIEDIAMO SOLAMENTE QUESTO: AL TERMINE DI QUESTA GIORNATA, O DI QUESTA NOSTRA SPLENDIDA VITA, SAPERE CHI, COME E PERCHé CONDANNA QUEL CHE LE CIFRE E LE STORIE NARRATE DALL'OSSERVATORIO DI PAVIA E DAL CENTRO D'ASCOLTO MOSTRANO E DIMOSTRANO.

NON CHIEDIAMO PROMESSE, ANNUNCI, INTENZIONI, RIPARAZIONI DI SORTA. SOPRATTUTTO NON INDECOROSE TELEFONATE ALLA RAI-TV O, PERFINO, A FEDELE CONFALONIERI. NESSUNA RICHIESTA A NOSTRO FAVORE. IO NON COMPARIRò PIù, NON PARTECIPERò PIù A PROGRAMMI TELEVISIVI. PER SEMPRE O A LUNGO.

PER FINIRE, DIFFIDO FORMALMENTE CHIUNQUE DAL DIRE CHE CHIEDO, O ESIGO ALCUNCHé, NEMMENO IL GIUSTO E IL DOVUTO, PER NOI, PER ME CHE 'PROTESTO'. E DICO GRAZIE CON AMORE A CHI IN QUESTO GIORNO ME NE HA OFFERTO TANTO E ANCORA ME NE OFFRIRà, PERCHé ESSO E VITA, PER ME, PER I MIEI COMPAGNI, PER IL NOSTRO PAESE E PER LE NOSTRE IDEE, CHE SI CHIAMANO DIRITTO E LIBERTà.

PS: arrivano in questo momento i giornali di 'domani'. Grandi titoli. Grazie, e ossequi alla signora.

Ma, pressoché ovunque, i 'giornalisti' assicurano che sto per suicidarmi perché 'protesto' per il poco spazio riservato alla mia lista per le elezioni amministrative romane. E proterva, ottusa, idiota diffamazione. Ho fornito dati di anni, di molti anni. Il Presidente della Commissione di Vigilanza ne ha forniti altri, rilevati dall'Osservatorio di Pavia, sullo 'zero' degli ultimi 3 mesi. Ho preventivamente e tassativamente dichiarato di non sollecitare 'riparazioni' per una censura comunque irrimediabile: meno che mai compensazioni, a conti fatti relative alle sole elezioni amministrative per il comune di Roma. Ho annunciato che comunque non avrei accettato fino a domenica, a voto compiuto, di rilasciare neppure qualche secondo di intervista alle televisioni. Ho ribadito di non chiedere e di non volere null'altro che la lettura, da parte di alcuni personaggi pubblici, di alcune autorità e di alcuni 'responsabili', delle cifre relative all'azzeramento dell'informazione ai cittadini italiani sulle nostre atti

vità.

Ma non c'è niente da fare: io voglio suicidarmi per avere un po' più di spazio televisivo, mentre denuncio e comprovo un assassinio politico e di legalità e su di questo richiamo l'attenzione per evitare che questa violenza diventi definitiva per tutti. Ma che giornalismo! Comunque si muova non rinuncia a far danni e nei momenti migliori si dedica ad omicidi colposi."

 
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