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Conferenza Rivoluzione liberale
Radio Radicale Roberto - 15 novembre 1997
I leader in processione da Pannella
IL DIGIUNO DEL RADICALE

D'Alema e il Cavaliere: interrompi lo sciopero della fame

Di Filippo Ceccarelli - La Stampa, 15 nov. 1997

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ROMA - SPERANZA non e' se tu vieni - recitava (suppergiu') una poesia di appena due versi scritta da Marco Pannella tanti anni fa - verresti e sarebbe speranza". Micro-poesia d'amore o civile, non e' chiaro. Ma a parte l'ispirazione, questa speranza che non e' tale se non arriva insieme a qualcuno, questa speranza che risponde a un qualche appuntamento lascia immaginare - anche contro l'aspetto di Pannella, pessimo, e il ribadito proposito di sciopero della sete - che la giornata di ieri non e' andata persa.

Un po' nello spirito di Canossa, e un altro po' dell'"atto umanitario", a via di Torre Argentina sono infatti arrivati, uno al mattino e uno alla sera, D'Alema e Berlusconi. Entrambi hanno potuto constatare di persona le rischiose condizioni fisiche di un Pannella che, piuttosto stanco, lo sguardo un po' fisso, la pelle dal colorito non tanto naturale, dopo l'ischemia della scorsa settimana ha bisogno di costante monitoraggio e tutto dovrebbe fare meno che uno stressante digiuno.

Visite tanto piu' significative, se si considera il caotico contenzioso sui quattrini del Cavaliere e la piu' antica e cordiale diffidenza da parte del leader del pds. Quest'ultimo, nella dichiarazione dopo l'incontro, ha riconosciuto che "se Pannella voleva attirare attenzione, almeno per quanto mi riguarda c'e' riuscito". E con algida grazia, dopo avergli chiesto di sospendere lo sciopero della fame, ha rivolto ai cameramen "l'invito a riprendere ora l'amico Marco Pannella". Il quale Pannella ha fatto una faccia tipo: avete visto chi e' il padrone delle tv? E dopo un breve intervento ha ripristinato i ruoli offrendo pubblicamente una scatolona di aspirina con su scritto "Marijuana" a D'Alema, che l'ha cortesemente rifiutata: "Ho smesso di fumare, e ti consiglio di farlo perche' il fumo - non ha specificato - fa male".

Con Berlusconi, a tarda sera, l'incontro e' stato senz'altro piu' caldo, ma anche Pannella era piu' stanco e provato. C'e' stato un lungo abbraccio che per un attimo, forse, ha coperto i risentimenti che il mondo radicale nutre anche nei confronti delle reti Mediaset per le censure, il nulla, le manipolazioni.

Tra i due incontri si registra comunque un diluvio di prese di posizioni solidali, amorevoli, interessate, generose e pelose. Fra i politici meno prevedibili, Cossiga, Andreotti, Mancino, Casavola, Storace e Buttiglione. Come Rutelli a suo tempo, una mezza dozzina di liberali ha chiesto a Scalfaro di nominare Pannella senatore a vita, il che non accadra' facilmente, e tantomeno in occasione di un digiuno (che due anni fa il Presidente della Repubblica defini' "un ricatto"). Del presidente del Consiglio Prodi, sollecitato tramite l'invisibile sottosegretario Parisi, si hanno poche notizie. Mentre per vie traverse il presidente della Camera Violante ha fatto sapere che non intende esprimersi su un candidato: Pannella, in effetti, concorre alle elezioni romane con la sua lista. Il candidato s'e' offeso. Senza quest'ultima presa di posizione, l'atmosfera attorno al 67enne leader radicale sarebbe stata cosi' universalmente, compiutamente e solennemente benevola da far pensare alle prove generali dei funerali di P

annella. Funerali gia' immaginati da lui stesso, con colorito e narcisistico sarcasmo, come se quel prevedibile affollamento funebre, quella generale condoglianza potessero mai risarcirlo delle tante incomprensioni e dei troppi egoismi subiti in vita.

Circondato da un alone di preoccupazione, anche ieri comunque, nella tradizionale bolgia di via Torre Argentina (ragazze intente nel telemarketing, medico Johnny, ingegnere-barbone immerso nella lettura, ladruncolo a nome Enzo segnalato nei paraggi) Pannellone mostrava di avere ancora abbastanza a cuore la pellaccia e scherzava coi giornalisti venuti li' "per fargli il requiem". In un accesso affettuosamente scaramantico il suo assistente-ombra, Sergio Rovasio, s'e' spinto a richiedere un anticipo di "coccodrillo", che in confezione regalo avrebbe potuto anche fargli trovare sotto l'albero di Natale. Un po' alla volta, del resto, esorcismi e pathos imparano a convivere. Lorenzo Strik-Livers, intanto, rammentava gloriosi digiuni; Paolo Vigevano escludeva in Pannella pulsioni autolesioniste; Benedetto Della Vedova ascoltava compito; Gianfranco Spadaccia, fratello ritrovato, passava pensieroso e Rita Bernardini doveva partire per Palermo. A un certo punto s'e' perfino aperta un'amabile disputa sulla spirituali

ta' pannelliana, atta pure a fantasticare su un'eventuale collocazione di Marco nell'aldila': Inferno, Purgatorio o Paradiso? Lui s'e' limitato a reclamare per se' uno specialissimo "quarto posto". Da cui non e' escluso che possa continuare a mettere in gioco tutto quel che e' possibile, anche tragicamente, mettere in gioco.

 
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