Il medico: rischia un nuovo attaccodi Margherita De Bac - Corriere della Sera, 15 novembre 1997
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ROMA - Lo ha avvertito. Lo ha informato ancora una volta sui problemi cui va incontro continuando a condurre una vita "spericolata". Il suo medico di fiducia ha fatto di tutto per far desistere Marco Pannella dagli scioperi della fame e della sete. Ma il leader radicale e' sempre andato avanti per la sua strada, conscio dei rischi che corre e determinato ad affrontarli, se c'e' in ballo la protesta contro la "tv di regime".
Il dottor Leonardo Bianconi, cardiologo dell'ospedale San Filippo Neri, da quest'estate responsabile della salute dell'uomo piu' tempestoso della nostra scena politica, allarga le braccia e dice cauto, rispettando il segreto professionale: "Pannella sa benissimo qual e' la situazione. Sa che se smette di bere va incontro a guai molto seri. Nel giro di poche ore, inevitabilmente, la disidratazione lo portera' a una nuova crisi ischemica. Ma per lui l'attivita' politica e' piu' importante della sua vita. Ha fatto delle scelte. E io con pazienti cosi' determinati purtroppo non posso fare nulla. Per fortuna che, nonostante tutto, e' sorretto da un fisico forte. Da quando e' stato ricoverato nel mio ospedale, io non l'ho piu' visitato, gli ho soltanto parlato per telefono, facendogli le solite raccomandazioni. Non e' servito. Spero almeno che abbia smesso di fumare".
Il rischio al quale l'indomito antiproibizionista si espone smettendo di assumere cibo e liquidi e' gravissimo: "Per lui lo sciopero della fame e' relativamente pericoloso perche' provoca una debilitazione piu' lenta. Invece la mancanza di acqua nell'organismo dopo meno di ventiquattr'ore da' origine ad abbassamento di pressione e all'ispessimento del sangue - entra nei particolari il cardiologo -, mi spiego. Se il sangue diventa piu' viscoso e meno fluido, nel momento in cui attraversa un distretto arterioso dove esiste gia' un restringimento puo' dare origine a una seconda ischemia cerebrale".
Un'evenienza che, in un malato reduce da un episodio identico, puo' causare danni irreversibili". E Pannella, si sa, non puo' permettersi di giocare con la sua salute. Il 3 novembre scorso e' stato ricoverato al San Filippo Neri, dove lavora anche la sua compagna, Mirella Paracchini, dopo un malore avuto mentre si trovava in casa. Due giorni nel reparto di terapia intensiva per riprendersi dall'ischemia e poi la fuga in una clinica privata, dove si e' concesso un'altra breve convalescenza. Ma l'8 novembre era di nuovo sulla ribalta, a gridare da un palco in piazza San Carlo per invitare i romani a votare la lista che porta il suo nome. Le sue coronarie sono malate in piu' punti tanto che mesi fa si e' sottoposto a un intervento di angioplastica. Come se non bastasse, Pannella soffre anche di angina pectoris: "Se fa sforzi avverte dolore - dice Bianconi -. Stiamo curando l'angina con farmaci che proteggono le coronarie. Danni che gia' esistevano ma certo la sua condotta di vita e lo stress cui si espone quoti
dianamente non gli giovano e sono cause scatenanti delle crisi".
Per un soggetto sregolato come lui, il peggior nemico e' il fumo. Eppure Pannella non ha mai ridotto la quantita' di sigarette. Ne accende una dopo l'altra, dal momento in cui si sveglia fino a quando va a dormire. E adesso il cocktail tabacco piu' rinuncia all'acqua potrebbe essere un colpo troppo duro.